Cesare Battisti (nato il 18/12/1954 a Cisterna di Latina), ex terrorista dei PAC (Proletari Armati per il Comunismo) che nel 1981 riuscì a scappare dalla detenzione dal carcere di Frosinone, dove stava scontando una pena di 12 anni per banda armata, è stato arrestato dall'Interpol a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, ed estradato in Italia. Il 14 gennaio è arrivato a Roma su un Falcon 900 del governo italiano.

Ad aspettarlo all'aeroporto di Ciampino c'erano i ministri Salvini e Bonafede. Doveva essere ristretto a Rebibbia almeno per un breve periodo, ma per ragioni di sicurezza è stato portato nel carcere sardo di Oristano, dal quale nessuno è riuscito mai ad evadere.

Le dichiarazioni del fratello di Cesare Battisti

Stanno facendo discutere in queste ore le parole di Vincenzo Battisti, uno dei fratelli di Cesare: "Quello che mi dà fastidio è che hanno sempre rotto a mio fratello mentre i fascisti che hanno ammazzato e stanno in Brasile nessuno li cerca." dice, aggiungendo che "Salvini è un fascista". Gli altri fratelli si dicono convinti dell'innocenza di Cesare, condannato in contumacia senza possibilità di difendersi in modo adeguato. "Non è colpevole ma una vittima, se parlasse farebbe crollare la politica." conclude Vincenzo, ai microfoni di Tgcom24.

Cesare Battisti, la vita romanzesca di un uomo in fuga

Sembra uscita dalla fervida fantasia di un autore di gialli la figura di Battisti, in fuga da quarant'anni, indebitato per trovare di continuo luoghi sicuri dove vivere da latitante, perché condannato all'ergastolo per quattro omicidi in concorso.

È nato a Cisterna ma è cresciuto a Sermoneta (Latina), in una famiglia con cinque fratelli, di estrazione contadina e proletaria e soprattutto di idee comuniste. Ha vissuto tra Francia, Messico e Brasile.

L'indole criminale di Cesare Battisti e la sua ideologia politica

A 18 anni venne arrestato una prima volta per una rapina commessa a Frascati.

In seguito, mentre prestava il servizio di leva, Cesare Battisti alzò le mani su un sotto ufficiale dell'esercito e fu nuovamente arrestato. Aveva aderito ad una ideologia di estrema sinistra e definiva le sue rapine "espropri proletari". Nel carcere di Udine aveva conosciuto Arrigo Cavallina, ideologo dei PAC, che lo aveva indottrinato politicamente. "Papà ora riposa in pace, finalmente" ha dichiarato Adriano Sabbadin: suo padre era un macellaio, fu ucciso dai Pac nel 1979.