Dopo due giorni dalla disgrazia in cui è morta sulla cime piemontesi del Sestriere la piccola sciatrice romana Camilla Compagnucci di nove anni, un'altra famiglia è stata distrutta a causa di un nuovo incidente mortale in montagna. Come Francesco, padre di Camilla, Ciro Formisano, padre di Emily, piange e si dispera.

Venerdì, il suo 'angelo' è morto sul colpo, dopo che lo slittino su cui era con la mamma si è schiantato contro un albero. Tutto è successo per un tragico errore. Sua moglie, Renata Dyakowska di 38 anni con la figlia ha preso la pista sbagliata, una nera, dove gli slittini sono proibitissimi.

Ciro vive anche ore di angoscia perché le condizioni della moglie ricoverata all'ospedale di Bolzano sono molti gravi. Mentre infuriano le polemiche sui cartelli informativi sulle piste per turisti e visitatori poco esperti con scritte solo in tedesco, una famiglia e una comunità sono sotto choc.

Incidente mortale in montagna, il racconto del padre

Come può essere stato possibile che Renata ed Emily abbiano imboccato la pista sbagliata? Se lo chiedono in molti da mercoledì. Se lo chiede Ciro e non si dà pace. Con la cabinovia, madre e figlia all'ora di pranzo erano salite fino alla sommità del Corno di Renon, nelle Alpi Sarentine dell'Alto Adige, anziché fermarsi alla stazione intermedia, l'unica che abbia una pista per gli slittini con un percorso di 2 chilometri e mezzo.

Una volta su, anziché riprendere l'impianto in discesa, si sono dirette verso la pista errata, molto ripida con pendenza anche del 40%.

Ciro Formisano con l'altro figlio di 11 anni, le aspettava a valle. Doveva essere l'ultimo giorno di vacanza della famiglia, mamma polacca e papà napoletano, operaio di un'azienda di Reggio Emilia dove abitano.

L'ultima discesa in slittino per portare a casa un bel ricordo. E invece, così non è stato. Formisano ha raccontato ai carabinieri che la moglie con la bambina stavano giocando con lo slittino alla partenza delle piste. "Era una zona pianeggiante e nessuno di noi aveva percepito alcun pericolo".

A un certo punto le ha perse di vista, e allora ha deciso di scendere con l'altro figlio in cabinovia per aspettarle giù, a fine pista.

Ciro ipotizza che siano arrivate fin lassù senza rendersene conto. Mentre lui e il figlio si sono resi conto che qualcosa di grave era accaduto quando hanno visto accorrere i soccorsi. Quando poi hanno avuto la certezza, non c'è stata che la disperazione.

Due giorni prima, mercoledì 2 gennaio, Francesco Compagnucci, papà di Camilla si dava tutta la colpa per aver portato sulla pista 'Imbuto' di Sauze D'Oulx la figlia, morta contro una barriera frangivento che forse là neanche doveva esserci. "Dovevo morire io, lei era il mio angelo", ha detto a sua volta Ciro ai soccorritori.

Emily Formisano, una comunità sotto choc

Dalle Alpi sarentine in Alto Adige, lo sgomento è presto arrivato a valle. In particolare, è sotto choc la comunità dell’Unione sportiva La Torre di Reggio Emilia, dove Emily da quattro anni praticava pattinaggio artistico ed era conosciuta ed amata da tutti.

Nella pagina Facebook della società sportiva è stato pubblicato un ricordo commosso per la piccola, con tanto di foto in cui la bambina sorridente indossa una tutina rossa da gara. Il sincero dolore per la scomparsa precoce in circostanze assurde è stato condiviso da centinaia di persone.

Anna Zecchini, responsabile del settore pattinaggio della polisportiva, la ricorda come la figlia che tutti vorrebbero avere: riservata, ma di una dolcezza infinita. E Mara Pinotti, la sua allenatrice, ricorda con commozione la bambina timida, capace di disarmare chiunque con un sorriso. Era una promessa della disciplina. Una volta che indossava i pattini ed entrava in pista era il ritratto della felicità. Domani avrebbe dovuto riprendere gli allenamenti.