Julen è morto intrappolato nel pozzo nel quale è caduto durante una giornata in famiglia, lo scorso 13 gennaio. Tutto il mondo ha sperato fino alla fine che il piccolo si potesse salvare, ma dopo 13 giorni di lavoro i soccorritori hanno trovato il piccolo morto. Il primo a individuare Julen è stato Nicolas Rando.

L'impegno senza tregua dei soccorritori

Nicolas Rando fa parte del Greim, un gruppo specializzato nelle operazioni di salvataggio in montagna e nelle grotte. L'uomo è stato contattato il 13 gennaio e gli è stato spiegato che c'era un bambino che era caduto in un pozzo da salvare, immediatamente Nicolas si è reso disponibile a partire e raggiungere Malaga per cercare di recuperare Julen vivo.

Lui e tutti gli altri soccorritori, circa trecento, hanno lavorato senza sosta nel disperato tentativo di raggiungere il piccino ancora vivo e restituirlo alla sua famiglia. Le operazioni di salvataggio hanno incontrato moltissimi imprevisti e ostacoli, ma nessuno si è mai arreso o risparmiato. Nicolas spiega infatti che ciascuno di loro ha lavorato senza sosta e il loro lavoro è stato molto pericoloso. Rando racconta che al momento di scendere nel pozzo si è reso conto che un qualsiasi imprevisto avrebbe potuto mettere a rischio anche la vita dei soccorritori.

Il racconto di Nicolas

Durante le operazioni del recupero del bambino i soccorritori si sono avvalsi di tutte le moderne tecnologie che potevano servire allo scopo, e quindi hanno deciso di calare una piccola telecamera nel cunicolo che ha inghiottito Julen, è stato allora che per la prima volta i soccorritori hanno potuto individuare e vedere il bambino.

Già da quelle prime immagini viene quindi avanzata l'ipotesi che il bimbo fosse morto, ma nessuno tra i soccorritori si è voluto arrendere o spegnere le residue speranze e quindi tutti hanno continuato a scavare e lavorare.

L'ultimo a scendere, tra i soccorritori, è stato proprio Nicolas Rando, che ha un figlio di soli 4 anni che in quei giorni terribili gli ha anche chiesto di "salvare Julen".

L'uomo è sceso sotto terra e qui spiega di aver scavato con le mani fino ad arrivare a toccare Julen: quindi ha potuto constatare con dolore che il piccolo era morto. Nicolas racconta che "è stato terribile". "Ero sollevato di averlo trovato, ma triste perchè non era vivo" continua Nicolas.

Rando conclude spiegando che per lui è stata una leggera consolazione apprendere che il bambino fosse morto nello stesso giorno nel quale è caduto e che non fosse rimasto per giorni all'interno del pozzo, aspettando che qualcuno lo salvasse.