Non riesce a darsi pace Caterina, la figlia di Riccardo Tacconi, commercialista di Milano scomparso venerdì 4 gennaio sul Nevegal, centro montano delle Prealpi Bellunesi. La giovane ha lanciato sui social un appello nella speranza che le ricerche non vengano abbandonate e che qualcuno fornisca informazioni utili per ritrovare suo padre. Intanto, i soccorritori stanno continuando a setacciare la zona, anche con l'aiuto di droni ed elicotteri.

L'appello di Caterina

Sono passati ormai 4 giorni da quando Riccardo Tacconi, 58 anni, è scomparso nel nulla. L'uomo, che stava trascorrendo qualche giorno di vacanza nella sua casa di Alpe in Fiore sul Nevegal (alle porte di Belluno) con moglie e figlia è uscito, venerdì mattina, per una corsa e non è più rientrato.

Runner esperto e prudente, conosceva bene la zona e non si sarebbe mai avventurato su sentieri impervi o troppo lontani dalle strade carrabili.

Le ricerche - che stanno impegnando volontari e forze dell'ordine - sono scattate già nel tardo pomeriggio di venerdì, ma finora non hanno dato alcun esito. Caterina, la figlia dell'uomo, non vuole arrendersi e nelle scorse ore ha lanciato su Facebook un accorato appello dalle pagine del frequentato gruppo “Amanti Alpe del Nevegal - il colle": "Sono Caterina - ha spiegato - la figlia di Riccardo Tacconi, disperso da venerdì 4 gennaio". Poi, ha chiesto aiuto per ritrovare il suo papà: "Serve gente per continuare a perlustrare. Fate girare". Molti volontari, infatti, ieri 7 gennaio - con la fine delle feste - hanno ripreso a lavorare.

Il messaggio è stato condiviso già da più di 900 persone e in tantissimi hanno dato la loro disponibilità a condividere e, soprattutto, ad aiutare attivamente. Anche Grazia, la moglie di Riccardo, qualche giorno fa aveva chiesto la massima collaborazione spiegando che Riccardo potrebbe essere ovunque, magari ha perso i sensi e, quando si è risvegliato ha iniziato a vagare.

Le ricerche

Lo scorso week end 130 persone sono state impegnate nelle ricerche di Riccardo Tacconi. Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Carabinieri, uomini del Soccorso alpino e della protezione civile hanno battuto, sostenuti anche da tantissimi volontari, i colli bellunesi. Nelle operazioni sono stati impiegati anche cani molecolari e, più di una volta si sono alzati in volo droni ed elicotteri.

I soccorritori, per non tralasciare alcuna possibilità, hanno chiesto la collaborazione dei proprietari di seconde case della zona (ed in particolare di Losego, Ronce, Quantin, Tassei e Cirvoi) di controllarle e di verificare eventuali anomalie.

Riccardo Tacconi, 1,94 di altezza e corporatura longilinea, al momento della scomparsa indossava pile rosso, pantaloncini da runner attillati di colore nero, scaldacollo e guanti neri e scarpe da trekking verde fluo. L'uomo che porta gli occhiali da vista, al momento della scomparsa, non aveva con sé il telefono cellulare.