Un medico chirurgo di 40 anni di età è deceduto nella notte tra mercoledì 2 e giovedì 3 gennaio presso l'istituto ospedaliero 'Domenico Cotugno' di Napoli. Si tratta del dottore Vincenzo Di Stazio che ha perso la vita a causa di meningite da pneumococco. Il paziente era arrivato presso l'azienda ospedaliera partenopea in condizioni molto critiche, estremamente disperate. Per Di Stazio non c'è stato nulla da fare e i suoi colleghi medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Il chirurgo che lavorava in una clinica privata a Mugnano di Napoli, era stato ricoverato la sera di Capodanno a causa di una febbre molto alta, prima presso l'ospedale del mare del quartiere Ponticelli e, poi, presso l'istituto ospedaliero specializzato in malattie infettive, dove è morto.

La meningite da pneumococco

A riportare la notizia è l'agenzia di stampa Adnkronos Salute, così come confermato dall'ufficio stampa e comunicazioni dell'Azienda ospedaliera dei Colli (Vincenzo Monaldi - Domenico Cotugno- C.T.O. centro Traumatologico Ortopedico) di Napoli. 'A differenza di altre tipologie di meningite, quella da pneumococco è estremamente infettiva, ma al contempo non virale' - spiegano i dirigenti medici del nosocomio napoletano. Per questo motivo - chiarisce l'azienda - non è stata messa in campo nessuna delle procedure tradizionali di profilassi. La famiglia della vittima ha acconsentito alla donazione degli organi che serviranno per salvare la vita ad un bambino.

Il cordoglio dell'ordine dei medici

L'Ordine dei medici di Napoli, nella persona del presidente Silvestro Scotti, ha espresso il proprio cordoglio e vicinanza e solidarietà alla famiglia della vittima per la prematura scomparsa del medico quarantenne, ribadendo il bisogno di introdurre un vaccino anti-pneumococcico all'interno del piano nazionale della prevenzione vaccinale, sopratutto per quei soggetti maggiormente esposti al contagio a causa del proprio impiego professionale.

'E' impensabile permettere che chi lavora quotidianamente a contatto coi pazienti non possa avere un'offerta di completa copertura' - denuncia Scotti. 'Il gesto di estrema generosità della famiglia di Vincenzo Di Stazio permetterà, attraverso la donazione degli organi del chirurgo, di donare un cuore nuovo ad un piccolo paziente. La missione di ogni medico è lavorare con l'obiettivo di salvare vite umane e non vi poteva essere modo migliore per proseguire l'opera di Vincenzo' - conclude Scotti.