Giovanni Erra, condannato a 30 anni per l'omicidio di Desirée Piovanelli, studentessa di Leno (Brescia), ha intenzione di chiedere la revisione del processo. L'uomo, ex operaio, è considerato l'ispiratore del branco di giovanissimi che a fine settembre 2002 uccise la ragazzina (dopo averla attirata in una trappola e tentato di stuprarla). Ora, Erra, dopo 17 anni di carcere ha dichiarato ai suoi legali: «È tempo di verità»,

La richiesta di revisione

Gli avvocati di Giovanni Erra, Antonio Cozza e Nicodemo Gentile, hanno annunciato che il loro assistito ha conferito loro l'incarico per arrivare ad una revisione del processo.

L'operaio bresciano, unico adulto del branco condannato a 30 anni, infatti, ha contestato e attaccato la ricostruzione dei fatti presentata dai giudici. "Si tratta di una verità processuale che non convince - ha osservato - è infatti altamente probabile che all'interno della Cascina Ermengarda sia accaduto qualcosa di diverso da quanto fino ad oggi ha sancito la giustizia"-

I legali di Erra, dunque, sono già al lavoro per ricercare ed acquisire eventuali nuovi elementi utili per supportare, dal punto di vista tecnico, la richiesta di revisione del processo.

L'omicidio di Desirée

Desirée Piovanelli, terza di quattro fratelli, era nata nel 1988 E viveva a Leno, nella campagna bresciana, era la classica brava ragazza: tranquilla, rispettosa, diligente, non aveva mai preso un brutto voto.

Sabato 28 settembre 2002 uscì di casa - attirata dal messaggino di un amico - e sparì nel nulla; sei giorni più tardi fu ritrovata senza vita a 300 metri dalla sua abitazione, all'interno della Cascina Ermengarda.

Le indagini portarono all'arresto, con l'accusa di concorso in omicidio, di 3 giovanissimi, tutti amici di Desi (Nicola Bertocchi condannato a 18anni, Nicola Vavassori condannato a 15 anni e Mattia Franco, detto Bibo.

condannato a 10 anni) e di un operaio 36enne con un passato da tossicodipendente: Giovanni Erra.

Secondo la ricostruzione dei giudici, la ragazzina, venne uccisa perché tentò di opporsi ad un tentativo di violenza sessuale. Una ricostruzione che oggi non sta più bene a Erra e che, forse, non ha mai convinto neppure i genitori della 14enne.

Qualche mese fa, il papà di Desirée, Maurizio Piovanelli, ha presentato un esposto alla Procura di Brescia spiegando che, a suo dire, dietro l'omicidio di sua figlia ci sarebbe qualcosa di molto più grande e grave e che i veri mandanti, forse appartenenti ad una potente organizzazione di pedofili, sarebbero "ancora in giro".