Negli Stati Uniti d'America, precisamente in un istituto penitenziario dell'Oklahoma, il detenuto Anthony Palma, secondo quanto riferisce il sito Teleclubitalia.it, è stato trovato morto all'interno della sua cella, dopo essere stato ucciso dagli altri detenuti del carcere. In particolare, il presunto esecutore del suo omicidio sarebbe stato il compagno di cella, determinato a porre fine alla vita dell'uomo a causa degli orrendi crimini commessi da quest'ultimo in precedenza.

La vittima, infatti, si trovava all'interno della casa circondariale in quanto si era reso protagonista dello stupro e del successivo omicidio di una bambina di appena otto anni, la piccola Kirsten Hatfield.

Detenuto ucciso da altri carcerati: aveva violentato e ucciso una bambina

Anthony Palma era stato giudicato dal Tribunale che gli aveva imputato le colpe per la morte della bambina, che prima venne rapita all'interno della sua abitazione nel Midwest City, e successivamente venne violentata e uccisa in tenera età. Tutto questo accadde nell'ormai lontano 1997 e per tutti questi anni l'uomo era riuscito a sfuggire al carcere.

Soltanto nel 2015 arrivò la svolta e l'uomo fu posto in arresto, grazie ad alcuni campioni del dna individuati in alcuni fazzoletti coi quali si soffiava il naso. Questi, confrontati con quelli ritrovati sul corpicino della bimba, sono apparsi compatibili alla perfezione. Tale vicenda portò all'avvio di un processo conclusosi con l'ergastolo inflitto all'uomo deceduto pochi giorni fa.

Usa: un caso molto simile si è verificato in Michigan

Crimini come quelli commessi da Anthony, però, si sa, tra i detenuti non passano inosservati e, così, nel corso di un normale controllo della cella nella quale era rinchiuso, gli agenti penitenziari si sono accorti che l'uomo era privo di vita e nonostante i molti tentativi per cercare di rianimarlo per lui non c'è stato proprio nulla da fare.

Adesso, invece, le forze dell'ordine hanno avviato le indagini per cercare di ricostruire le modalità dell'omicidio verificatosi tra le mura del carcere. Una vicenda molto simile si è consumata qualche giorno fa in Michigan, dove Christian Maire, anche lui accusato di pedofilia e condannato a quaranta anni di reclusione, è stato massacrato e ucciso di botte dagli altri prigionieri durante una rissa. Non ci resta che attendere ulteriori aggiornamenti per entrambi i casi.