Attorno ai carburanti il dibattito è sempre acceso, si tratta di un tema su cui convergono tanti interessi. Quello degli camionisti che si occupano del trasporto delle merci, dei privati che vivono in aree dove muoversi con i mezzi pubblici risulta difficoltoso e persino quelli politici. Da tempo, infatti, le campagne elettorali sono animate da propositi di abolizione delle famigerate accise. Per il momento c'è da registrare unicamente il dispendio economico piuttosto considerevole, in maniera diretta o indiretta, delle famiglie italiane in rapporto all'elevato costo della benzina.

Accade, però, che a ciò si aggiunga persino il ruolo di truffatori di alcuni benzinai che riescono a far spendere agli automobilisti molto più di quanto non dovrebbero, utilizzando dei marchingegni finalizzati a erogare meno carburante di quanto ne viene pagato. A smascherare ingegnosi metodi di truffa è stata la Guardia di Finanza di Napoli.

Dare sempre uno sguardo ai consumi

Riuscire immediatamente a constatare di essere stati truffati dopo aver fatto rifornimento non è impresa semplice. L'invito che si fa, in questi casi, è provare ad avere contezza di quando si fa benzina, provare a tenere traccia di quanti chilometri si percorrono in rapporto al quantitativo di carburante inserito nel serbatoio e trarre le conclusioni.

Qualora si sia percorsa troppa poco strada esiste il rischio di essere stati vittima di un raggiro. Ed oggi la scoperta della Guardia di Finanza di Napoli racconta come esistano in Italia alcuni distributori poco onesti, a fronte di tanti altri che, invece, onesti lo sono e rappresentano certamente la maggioranza della categoria.

Metodi ingegnosi per la truffa

Le indagini hanno permesso di portare alla luce diversi strumenti in grado di massimizzare, in maniera truffaldina, il guadagno dei distributori e trarre in inganno gli automobilisti. E' stata ad esempio rilevata, nella città partenopea, una colonnina dotata di distributori che azionavano il conteggio dell'erogazione non appena la pompa veniva estratta, riuscendo a farsi pagare per intero un'erogazione che, in realtà, risultava decurtata del 30%.

Il sistema veniva azionato attraverso un'apposita leva. In altri casi, addirittura, è stato individuato un distributore che, attraverso l'ausilio di un telecomando, riusciva a bloccare l'erogazione, ma non il contatore immettendo all'interno del serbatoio semplice "aria". E, tra l'altro, questi ausili finalizzati alla truffa hanno riguardato punti di distribuzione "bianchi", ma anche colonnine facenti capo alle più blasonate tra le catene di distribuzione del calendario.

Ecco il video tratto da Youtube che evidenzia le situazioni citate: