Sicuramente è una vicenda spiacevole quella accaduta a Stephens Davis, un uomo inglese di 52 anni, di Gloucester, che soffre di una patologia momentanea, la quale talvolta lo porta ad emanare odori non proprio piacevoli. Il 52enne è costretto a muoversi ogni giorni in taxi e proprio la compagnia che utilizzava quotidianamente recentemente gli ha comunicato che, loro malgrado, Davis non potrà più salire sui loro mezzi. La causa risiederebbe proprio nel cattivo odore che l'uomo emana.

Davis: 'Il cattivo odore non è una questione di igiene'

L'uomo ha spiegato ai media locali che il cattivo odore non dipende da una sua scarsa igiene personale.

Purtroppo, per la patologia di cui soffre, è costretto a portare delle bende, le quali, quando si bagnano, emanano gli sgradevoli odori lamentati dagli autisti della compagnia. Stephen Davis è davvero costernato per quanto gli è accaduto e ha riferito che lunedì sera, quando è tornato nella sua abitazione, ha trovato al telefono il messaggio della società che cura il servizio di taxi: con lo stesso veniva informato che da quel momento non sarebbe stato più ammesso sulle vetture. Davis avrebbe chiesto all'azienda di rivedere la sua posizione, in quanto appunto il cattivo odore dipende da cause che non sono imputabili all'uomo. "Mi sento offeso e disgustato per questo trattamento" ha tuonato l'uomo.

La compagnia chiarisce: 'Nessuno voleva prenderlo'

Sulla vicenda accaduta a Davis è intervenuta anche la stessa compagnia che utilizzava tutti i giorni: dall'azienda quindi, fanno sapere che le ragioni per le quali Davis non sarà più ammesso a bordo dei taxi risiedono semplicemente in un motivo, ovvero che nessuno degli autisti lo voleva con sé nelle vetture.

Sembra che gli stessi abbiano riferito ai vertici aziendali che la puzza emanata dai bendaggi dell'uomo fosse insopportabile. Secondo la regole, questo non sarebbe un comportamento scorretto, anzi, precisano dalla ditta, l'autista può rifiutarsi di far salire un passeggero nel taxi. Tra l'altro, per sapere se tutto questo fosse in un certo senso lecito, l'azienda si è rivolta alle autorità competenti, le quali hanno anche confermato che non ci sarebbe nessun comportamento scorretto.

Si tratta, in sostanza, di una scelta della compagnia di taxi. Certamente l'uomo, essendo cliente abituale, non si aspettava un simile trattamento. Per di più, la patologia di cui soffre Davis gli fa anche gonfiare le gambe e per questo non riesce a camminare molto bene.