Potrebbe essere la vendetta il movente dell’omicidio di Francesco Fiorillo, ucciso durante un agguato a Vibo Valentia il 15 dicembre 2015 nei pressi della sua abitazione. Secondo l'Ansa il 45enne sarebbe stato ucciso per tendenze pedofile. L’ ipotesi è stata formulata dal Commissariato di Vibo Valentia e dalla Sco che durante la mattinata odierna hanno tratto in arresto altri due elementi correlati all'omicidio in questione. Nel marzo scorso, dopo ulteriori indagini riguardanti l’omicidio, era stato precedentemente arrestato Antonio Zuliani, 26 anni.

Con gli ultimi arresti di questa mattina sembra sia stato completato il quadro delle responsabilità. L’assassinio di Fiorillo e la successiva scoperta delle sue tendenze pedofile fecero avviare un’indagine che portò, a distanza di alcuni mesi, a stroncare un giro di pedofilia facente parte inoltre un sacerdote. L’operazione fu denominata “Settimo cerchio".

Freddato da 8 colpi d'arma da fuoco mentre rientrava a casa

Secondo quanto emerso dalle indagini, la vittima sarebbe stata assassinata in quanto avrebbe tentato di adescare diversi minori, legati probabilmente agli elementi che successivamente avrebbero programmato il piano di vendetta, terminato con l’assassinio, nei suoi confronti. Francesco Fiorillo, secondo una ricostruzione dettagliata effettuata dalle Forze dell’Ordine che si sono occupate del caso, fu brutalmente assassinato mentre rientrava presso la sua abitazione, dopo aver parcheggiato l’autovettura.

Gli aguzzini, armati di pistole attesero il suo arrivo nascosti dietro alcune siepi. L’uomo, venditore ambulante, morì sul colpo freddato da otto colpi di pistola. Fondamentale per le indagini sarebbe stato il GPS installato da una società di assicurazioni sull'autovettura di uno dei due elementi tratti in arresto. L’apparecchiatura è riuscita a rilevare tutti i movimenti effettuati dall'assassino di Francesco Fiorillo; grazie a questa ricostruzione gli investigatori hanno potuto inchiodare uno degli aguzzini.

Zuliani incastrato dal Dna

La ricostruzione di quel delitto di 4 anni fa è stata effettuata dalla Polizia Scientifica mediante l’impiego della tecnologia 3D. Indispensabili inoltre sia l’esame dei tabulati telefonici che mostrano la presenza di Zuliani sul luogo del delitto sia l’esame del Dna rilevato su un paio di guanti in lattice rinvenuti all'interno di una busta di plastica trovata dagli investigatori a circa 75 metri dall'abitazione di Francesco Fiorillo, precisamente sulla via percorsa dai killer per darsi alla fuga. La polizia scientifica, in particolare, su uno dei guanti avrebbe inoltre rinvenuto la presenza di tracce di polvere da sparo.