Erano le ore 19 di ieri quando il Falcon 900 del 31° stormo di Ciampino dell’Aeronautica militare italiana, è atterrato all’aereoporto di Milano Linate ed ha riportanto in Italia il fotografo Gabriele Micalizzi. Il reporter di guerra, che era rimasto ferito l’11 febbraio scorso, in Siria orientale, proprio mentre documentava gli scontri armati tra gli elementi dell’Isis e le forze curde attestate in quell’area, dopo esser sceso dall’aereo ed aver riabbracciato la moglie Ester ed i suoi colleghi di Cesura Lab (il collettivo di fotografi di cui Gabriele è socio fondatore), è stato subito trasportato all’ospedale San Raffaele, dove è stato ricoverato per essere sottoposto ad esami e ricevere ulteriori cure.

Numerose le ferite riportate

Micalizzi ha subito, in seguito all’attentato in cui è stato colpito l’11 febbraio a Deir Ezzor, in Siria, non poche conseguenze. Le schegge del razzo Rpg gli hanno causato la perdita di due falangi (del medio e del mignolo della mano destra), il braccio sinistro fratturato e la “perdita provvisoria” dell’udito dalla parte sinistra.

È stato lesionato inoltre il nervo ottico dell’occhio sinistro: inizialmente si era pensato che il reporter di guerra, a causa di questa lacerazione, avesse perso la vista, ma anche grazie all’intervento a cui è stato sottoposto dai chirurgi nella capitale irachena, il pericolo è stato scongiurato. Nei prossimi giorni, però presso l’ospedale San Raffaele di Milano il fotografo italiano verrà sottoposto a nuovi accertamenti medici e gli verrà somministrata una terapia specifica.

Aperta un’indagine dalla Procura di Roma

Inoltre in queste ore la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione al ferimento del fotografo Micalizzi. L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Sergio Colaiocco, che ha a sua volta affidato la delega ai carabinieri del Ros per ricostruire la dinamica dei fatti, verrà condotta per attentato con finalità di terrorismo.

Inoltre l’annuncio del rimpatrio di Micalizzi, è giunto ieri mattina, tramite un tweet del ministro degli Esteri, Moavero Milanesi, il quale ha informato, tramite il social network Twitter, che alle ore 19 il reporter sarebbe arrivato a Milano Linate, proprio grazie ad una operazione di rimpatrio sanitario coordinata dall’Unità di Crisi della Farnesina e “resa possibile grazie ad un volo dell’Italian Air Force.”