La scultura in legno più antica del mondo, ritrovata in Russia nel 1800, presenta un misterioso codice antico. Secondo gli esperti questa statua però risale a un periodo in cui ancora non erano state concepite neanche le divinità, dunque i simboli su di essa potrebbero riferirsi a riti magici e antichi demoni del passato.

Il codice misterioso della statua vecchia di 11500 anni

Secondo Mikhail Zhilin, ricercatore del Dipartimento di Archeologia dell'Accademia delle scienze russa, l'idolo di Shigir sarebbe stato realizzato poco dopo la fine dell'ultima era glaciale, circa 11500 anni fa.

Esso è dunque la statua nota più antica del mondo, e sembra raffigurare volti di "demoni". Sorprende anche per le sue dimensioni: quando era ancora integro probabilmente era alto oltre 5 metri. L'idolo è ora esposto al Museo storico regionale di Sverdlovsk, a Ekaterinburg.

Dal momento che non possiamo sapere cosa avveniva 11500 anni fa, è estremamente difficile comprendere cosa rappresentasse l'idolo e i suoi strani simboli. Esso, infatti, è tre volte più antico delle piramidi.

Nonostante questo, secondo Zhilin, l'inquietante bocca tondeggiante della statua e i moltissimi simboli incisi su di essa lasciano credere che i cacciatori-raccoglitori del periodo Mesolitico avessero "una visione del mondo più complicata di quel che si crede".

"Siamo molto lontani dal dipanare l'antico codice lasciato dai creatori dell'idolo di Shigir. Non c'è niente al mondo simile a esso", ha dichiarato Zhilin a The Siberian Times.

I tentativi di comprensione dell'antico codice

L'unica cosa che sembra possibile supporre, a detta di Zhilin, è che le raffigurazioni di "demoni" sull'idolo fossero una sorta di spiriti del passato.

Si esclude invece la possibilità che si trattasse di divinità, perché a detta dell'esperto le divinità furono concepite solo in una fase successiva dell'evoluzione umana.

"Pensiamo che fosse qualcosa di simile all'animismo. Vedo in queste immagini l'unità e la diversità del mondo intorno. Esso non era diviso soltanto in spiriti buoni e cattivi".

Zhilin e il suo team di ricercatori hanno anche fatto nuove importanti scoperte sul misterioso idolo. Sembra innanzitutto che esso non era infisso sul terreno, ma è probabile che poggiasse su uno sperone roccioso. Poi si suppone che cadde in un lago, e l'acqua lo preservò per tutto questo tempo. Esso, infatti, è stato trovato dai cercatori d'oro zaristi nel 19° secolo sugli Urali. Rimase poi inglobato nella torba, nonostante fosse fatto di larice.