L'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato condannato in primo grado dalla seconda sezione penale del tribunale di Roma a 6 anni di carcere, per corruzione e finanziamento illecito. Alemanno era comparso nelle carte della prima ondata di arresti dell’inchiesta su Mafia Capitale, il 2 dicembre 2014, nel corso della quale erano finite in carcere 37 persone. I magistrati di Piazzale Clodio lo avevano accusato di aver ricevuto in gran parte tramite la fondazione da lui presieduta, Nuova Italia, oltre 200mila euro, adoperati per atti contrari ai doveri d'ufficio.

I pm, inoltre, gli contestavano il crimine di associazione a delinquere di stampo mafioso; accusa che è stata poi archiviata nel febbraio del 2017. La sentenza espressa per Gianni Alemanno è più dura della richiesta fatta dall'accusa, poiché il pm Luca Tescaroli aveva chiesto per lui cinque anni di carcere.

La reazione di Alemanno

Dopo la sentenza Gianni Alemanno ha continuato a proclamarsi innocente e ha affermato che lo confermerà anche davanti ai giudici di secondo grado, poiché secondo lui la sentenza è sbagliata e ingiusta e ricorrerà sicuramente in appello, dopo aver letto le motivazioni del giudice. I suoi legali sperano, dunque, che l'uomo venga assolto dalle accuse.

I dettagli della vicenda

Tra il 2012 e il 2014, secondo il Fatto Quotidiano, l'ex sindaco avrebbe ricevuto illecitamente ben 223.500 euro (ne è stata richiesta la confisca) dall'imprenditore Salvatore Buzzi, in accordo con Massimo Carminati e con l'aiuto del suo stretto collaboratore ed ex amministratore dell'azienda dei rifiuti Ama, Franco Panzironi.

Il denaro sarebbe stato versato attraverso pagamenti alla fondazione e al suo mandatario elettorale e 10mila euro li avrebbe ricevuti in contanti.

Il quotidiano la Repubblica parla, invece, di 228mila euro di erogazioni indirette alla fondazione, di 70mila euro diretti in contanti in varie tranche e di una confisca di 298mila euro.

Oltre alla sentenza di 6 anni, il tribunale ha deciso che Gianni Alemanno non potrà contrattare con la pubblica amministrazione per due anni e stabilito, inoltre, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Nei prossimi mesi la vicenda giudiziaria che ha coinvolto l'ex sindaco ed ex ministro delle politiche agricole sarà ulteriormente chiarita; intanto l'uomo ha continuato a proclamare la sua innocenza e la sua estraneità ai fatti di cui è stato accusato. Alemanno ha, inoltre, dichiarato che avvertiva un "clima negativo" e aveva avuto l'impressione che ci fosse la volontà che la sentenza del tribunale potesse essere addirittura più dura di quanto richiesto dal pm.