I carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, coadiuvati dai colleghi della Dda (Direzione Distrettuale Antimafia), hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 soggetti, accusati, a vario titolo, di traffico di sostanze stupefacenti. Le indagini degli inquirenti sono cominciate in seguito alle indagini della Procura partenopea circa l'omicidio di Mariano Bottari, il quale venne ucciso a Portici, sempre nel napoletano, il 28 luglio del 2014. Secondo quanto riportato dalla stampa locale e nazionale, in particolare dal quotidiano Repubblica, quel giorno la vittima stava tornando a casa, quando fu colpita all'improvviso da un proiettile vagante, esploso durante una tentata rapina ai danni di un altro soggetto, pare un pregiudicato.

Le indagini, cominciate immediatamente, portarono all'identificazione di una persona nota come Giovanni Gravino, il quale però all'epoca dei fatti in questione si trovava agli arresti domicialiri. Ed è stato proprio grazie ad alcune intercettazioni telefoniche, intercorse tra questo e altre persone coinvolte nell'attività illecita, che è stato scoperto il market della droga, che, a quanto sembra, aveva proprio come base l'abitazione del Gravino.

Usati anche i bambini per nascondere e trasportare gli stupefacenti

L'attività investigativa degli agenti ha portato alla luce dei particolari piuttosto agghiaccianti riguardo le modalità in cui avveniva lo spaccio delle sostanze stupefacenti, e soprattutto cocaina.

Per il trasporto, e anche per nasconderla, venivano usati anche dei minori, che venivano utilizzati per compiere le consegne. Tale stratagemma probabilmente era usato per non destare alcun sospetto. Nell'attività di spaccio non era coinvolto il solo Gravino, ma anche la sua compagna, Maria Pia Sartori, insieme ad alcuni familiari.

A disposizione i clienti trovavano già numerose dosi, tutte già confezionate e con un listino prezzi ben definito. Ad una sessantina di euro venivano venduti i cosiddetti "pallini", appunto le confezioni di cocaina.

Fermato anche un acquirente

L'ordinanza di custodia cautelare eseguita dalle forze dell'ordine, ha portato anche a fermare un'altra persona.

Si tratta di Castrese Brusco, il quale, sempre secondo quanto emerso dall'attività investigativa, comprava spesso la droga dalla coppia Gravino-Sartori, e poi successivamente la rivendeva lui stesso. Si attendono nelle prossime ore, o al massimo nei prossimi giorni, ulteriori dettagli sulla vicenda.