Non accennano a diminuire le polemiche riguardanti l'efferato omicidio del piccolo Giuseppe, il bimbo di sette anni, picchiato a morte dal suo patrigno nel piccolo comune di Cardito, in provincia di Napoli. Dopo la furia del ventiquattrenne, Tony Essobti Badre, originario dalla Tunisia, che ha provocato il decesso di Giuseppe e il ferimento grave della sua sorellina, al centro dell'attenzione e della bufera è finita la trentenne madre dei due bimbi. C'è chi la accusa di essere complice di quanto accaduto e chi la attacca pubblicamente anche in televisione come i parenti del suo ex marito.
Proprio per questa ragione, secondo quanto riferisce il quotidiano Il Mattino, la donna ha finalmente parlato tentando di giustificarsi. Pare che di fronte alla scioccante scena di violenza nei riguardi dei suoi due bimbi, è come se si fosse pietrificata e fosse stata incapace di soccorrerli, lasciando trascorrere del tempo che alla fine si è rivelato fatale.
A seguito dell'omicidio di Cardito, la madre di Giuseppe prova a spiegarsi
Stando a quanto si apprende dal quotidiano in questione, infatti, la donna ha raccontato di aver affrontato quegli inquietanti momenti quasi in una trance emotiva. Nel frattempo, però, l'inchiesta va avanti e le forze dell'ordine stanno continuando ad capire se in qualche modo sia coinvolta in quanto accaduto.
Al momento, però, non sarebbe iscritta nel registro degli indagati. Ciò che si sta cercando di comprendere è se già in passato si fossero verificati casi di violenza nei confronti dei due bambini come continuano a ribadire diversi conoscenti. C'è chi addirittura ha raccontato che il piccolo Giuseppe sarebbe andato a scuola con ematomi un po' ovunque, ma per il momento non ci sono riscontri a riguardo.
Cardito: i funerali del piccolo Giuseppe si sono celebrati sabato 2 febbraio
Ciò che potrebbe aiutare e dare una svolta alla vicenda sono i racconti da parte della sorellina del povero Giuseppe, che il pubblico ministero sta ascoltando assieme al sostegno degli psicologi. In ogni caso, la madre di Giuseppe ha rivelato di aver fatto un primo tentativo per fermare Tony, ma subito dopo si sarebbe bloccata sia psicologicamente che fisicamente.
Le due o tre ore che sono trascorse dal momento dell'aggressione all'allerta al pronto soccorso grazie al fratello di Tony che è giunto in casa, si sono rivelate decisive per le sorti del bambino. Nella giornata di sabato 2 febbraio si sono tenuti i funerali del bambino, ai quali ha preso parte anche il sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo.