Dopo le chemioterapie durate dieci mesi e la paura di morire, un bimbo romano di otto anni si trova oggi davanti ad un altro grande ostacolo: non poter tornare a Scuola con i suoi compagni. Il bimbo è immunodepresso a causa della leucemia, ora in remissione, e non può dopo la chemio essere sottoposto a vaccinazioni. I medici dell’ospedale raccomandano che "la collettività frequentata dal paziente abbia effettuato le vaccinazioni previste" . Proprio tra i banchi di scuola, però, il piccolo ha cinque compagni che non sono stati sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie, di cui due fanno parte di famiglie no-vax.
L’avvocato della famiglia, Gianpiero Scardone, ha incontrato la preside e inviato una diffida alla scuola perché va garantito "il rientro del bambino in un ambiente protetto per il suo processo di guarigione".
La storia
La vicenda è relativa alla scuola di via Bobbio, a Roma - come riportato dal Corriere della Sera in questi giorni - e apre nuovamente le riflessioni su chi, contrario alle vaccinazioni, decide di non sottoporre ad esse i propri figli, con conseguenze che toccano anche le altre persone. Per un piccolo guerriero romano è solo l'ultima delle battaglie, perché l'anno scorso i medici gli diagnosticarono una forma di leucemia e lui, con le chemioterapie e tutta la forza di chi vuole vivere, è riuscito a prevalere sulla malattia, guarendo.
La nuova battaglia contro la quale si trova oggi a combattere riguarda l'impossibilità di tornare a scuola con i suoi compagni. Purtroppo per questo giovane alunno, cinque suoi compagni di classe non sono stati vaccinati dai loro genitori e questo comporterebbe per lui un rischio, nel caso venisse a contatto con loro (i dati parziali dell’Asl segnalano che il 30% dei bambini iscritti all’istituto di via Bobbio non è vaccinato ndr).
Due dei bambini non vaccinati fanno parte di famiglie "no vax" e una delle mamme ha assicurato che non vaccinerà mai sua figlia per non mettere a rischio la sua vita. La notizia di questo bambino ha riacceso il dibattito nell'opinione pubblica non più sul diritto di scegliere per sé stessi, ma sulla possibilità di condizionare anche la vita di altre persone quando si sceglie di non sottostare alle direttive e a quanto raccomandato dai medici.
Le 10 vaccinazioni obbligatorie
In Italia sono dieci le vaccinazioni obbligatorie previste per effetto del decreto legge convertito sotto l'ex Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Le dieci vaccinazioni obbligatorie sono: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella. Senza obbligo, ma gratuiti per i fruitori ce ne sono altri quattro: anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-pneumococcica, anti-rotavirus.
Le proroghe
Dopo che il decreto vaccini è diventato legge, sono state diverse le proroghe concesse per poter permettere il regolare svolgimento delle lezioni.
L'ultima presentata nel decreto Milleproroghe ha stabilito che le autocertificazioni saranno valide fino al 10 marzo di quest'anno. "Sicuramente troveremo le condizioni per fare tornare a scuola il bambino immunodepresso. Sto seguendo la vicenda da tempo e sto facendo quello che la legge mi dice fare: entro il 10 marzo le persone che devono regolarizzare la loro posizione in materia vaccinale mi presenteranno la documentazione, pena una multa comminata dall’autorità sanitaria come prevede la legge. Se allora, qualche alunno della classe in questione non risultasse ancora in regola gli sarà offerta un’altra soluzione per garantire al contempo il diritto allo studio e alla salute per tutti", ha assicurato la preside della scuola di via Bobbio.