Alla fine la tanto invocata indagine sulla nave Sea Watch è arrivata. Anche se la procura di Catania, guidata dal procuratore Carmelo Zuccaro, per il momento ha aperto un fascicolo solo a carico di ignoti, non dunque nei confronti dell’equipaggio dell’imbarcazione della Ong tedesca, battente bandiera olandese, i reati ipotizzati nei confronti di ignoti trafficanti e scafisti libici sono gravissimi: associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Polizia e Guardia di Finanza, a cui sono state affidate le indagini, dovranno però anche accertare se i rapporti intercorsi tra i membri della Sea Watch e gli scafisti che trasportavano il loro carico umano siano stato illeciti.

Insomma, grossi guai in vista per la Ong che, già dalla giornata di ieri, è stata costretta dalla Guardia Costiera a restare ormeggiata nel porto di Catania per una serie di presunte irregolarità.

La procura di Catania indaga sul traffico di migranti dalla Libia

Dunque, il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, vera ‘bestia nera’ delle Ong che solcano il Mediterraneo con le loro imbarcazioni, torna protagonista di una inchiesta sul traffico di migranti dalla Libia all’Italia. Come detto, l’inchiesta aperta dalla procura etnea non riguarda direttamente (almeno per il momento) l’equipaggio della Sea Watch. Compito di Zuccaro sarà quello di cercare di individuare, per prima cosa, gli scafisti e i trafficanti di uomini libici.

In secondo luogo, però, Zuccaro dovrà anche “accertare la liceità della condotta tenuta dai responsabili” dell’imbarcazione della Ong tedesca. Indagini affidate allo Sco, il Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, alla Squadra Mobile della Questura catanese e alla Guardia di Finanza. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti la decisione presa dal capitano della Sea Watch di non fare rotta verso le coste della Tunisia dopo aver caricato i migranti, ma anche le dichiarazioni dell’equipaggio sul fatto che il gommone utilizzato dai profughi avesse il motore rotto e non fosse guidato da nessuno (affermazioni contraddette dalle testimonianze degli stessi migranti).

Carmelo Zuccaro per il momento ‘assolve’ la Sea Watch, ma la giudica ‘non idonea’ al salvataggio

Al momento, comunque, come dichiarato dallo stesso Carmelo Zuccaro, non sarebbe emersa alcuna condotta illecita e di “rilievo penale” da parte dell’equipaggio della Sea Watch. In primo luogo perché le condizioni del gommone su cui erano stipati i 47 migranti avrebbe giustificato il soccorso della Ong.

E poi, la Sea Watch non si sarebbe affrettata nell’offrire soccorso con l’intento di “anticipare” l’intervento delle motovedette libiche, visto che, spiega il magistrato di Catania, “per ben due giorni nessuna motovedetta libica è intervenuta in quella zona”. Insomma, al momento non sarebbe emerso “alcun rilievo penale” contro gli umanitari. Comunque sia, ecco un’altra brutta notizia per la Ong, l’imbarcazione non sarebbe idonea a compiere una “attività sistematica di soccorso in mare” a causa della sua iscrizione nel registro nautico olandese come “natante da diporto” e, quindi, non idoneo ad ospitare un “elevato numero di passeggeri”.