Guai in arrivo per l'esponente del M5S, Alessandro Di Battista, a causa di alcune sue affermazioni che ha esposto alla trasmissione serale condotta da Fabio Fazio, "Che tempo che fa", il 20 gennaio scorso. In quell'occasione, Di Battista fu intervistato dal giornalista su alcuni argomenti di attualità, come ad esempio Europa o immigrazione. Tra i tanti argomenti c'è stata anche la Tav, ovvero la costruzione della linea ad alta velocità tra Torino e Lione, che attualmente sta provocando anche uno "scontro" all'interno della stessa maggioranza di governo.
Il pentestallato da Fazio aveva affermato che quest'opera, al momento, sia inutile per il nostro Paese, in quanto ci sono altre priorità da affrontare. Nella trasmissione, durante il suo discorso, poi ci è andato giù pesantemente, affermando di "non avere le prove" per quello che diceva, ma alcuni 'ndranghesti, secondo l'ipotesi di Di Battista, avrebbero messo da tempo gli occhi sull'opera, e per questo si volevano costituire i comitati Si Tav. Questa affermazione non è assolutamente andata giù ad alcune associazioni e realtà imprenditoriali del Piemonte, che ora annunciano battaglia legale contro Di Battista.
La querela
E così oggi l'Unione Industriale di Torino, insieme ad AMMA, Ance Piemonte, e le sezioni regionali di Confagricoltura e Confidustria, hanno depositato la querela nei confronti dell'esponente del Movimento.
Queste associazioni infatti hanno da tempo promosso un comitato Si Tav, favorevole quindi alla costruzione dell'importante infrastruttura, che vedrebbe dimezzati i tempi di percorrenza, in treno, tra Italia e Francia. Nella nota emanata dalle su dette associazioni, le stesse si reputano parte offesa, e ritengono che quanto pronunciato in tv da Di Battista sia lesivo della loro reputazione.
Di Battista quindi dovrà rispondere in tribunale per quanto dichiarato.
Fazio stava interrompendo l'intervistato per passare ad altro argomento
L'intervista sull'argomento Tav era quasi terminata, e il conduttore stava per cambiare argomento, quando il pentestallato ha cominciato a parlare dei presunti legami tra la criminalità organizzata e i comitati Si Tav.
Un'affermazione, lo ricordiamo, in cui Di Battista stesso ha affermato di "non avere le prove" per quanto stava per dire. Di questo ovviamente lo stesso si sarà sicuramente assunto tutte le responsabilità, poi ha continuato nel suo discorso: "Qualcuno sarà costretto a mettersi le mani in tasca e restituire la tangente a chi l’ha pagato" - ha affermato nel corso della trasmissione Alessandro Di Battista. Poi ha spiegato di come oggi si sarebbero trasformate le cosiddette mazzette, affermando che oggi si sono trasformate in consulenze. Fazio gli ha anche chiesto se avesse un'idea di chi ci fosse dietro queste presunte tangenti, ma l'esponente pentestallato si è sempre mantenuto sul vago.