È stato condannato oggi a 16 anni e 8 mesi il 35enne ed ex autotrasportatore Claudio Pinti, il quale è accusato di aver trasmesso il virus dell'Hiv alla sua compagna, poi deceduta nel 2017, e ad un'altra fidanzata con la quale aveva avuto una storia. Secondo l'accusa, Pinti sarebbe stato cosciente di essere positivo al virus, e quindi per lui è scattata l'accusa di omicidio volontario, per quanto riguarda la prima donna, e lesioni gravissime, questo poiché l'altra donna è rimasta contagiata dal brutto virus. La sentenza è stata emessa dal gup del capoluogo marchigiano, Paola Moscaroli.
Sosteneva che il virus dell'Hiv non esistesse
Secondo quanto riferisce Repubblica, l'uomo sosteneva di non essere positivo al virus. Per dovere di cronaca e completezza di informazione, precisiamo che il soggetto è stato in carcere, ma attualmente si trova in un ospedale laziale, precisamente a Viterbo. Qui sarebbe stato portato direttamente dalla casa circondariale, questo perché le sue condizioni si sarebbero aggravate nel corso del tempo. Quella di Pinti è una vicenda che ha scosso tutto il Paese. L'attuale sentenza è stata emessa con il rito abbreviato. L'imputato era presente alla sentenza, al tribunale è stato scortato dalla Polizia Penitenziaria, adesso si dovrebbe valutare il ricorso in appello, questo visto anche le condizioni di salute dell'uomo.
Già dagli scorsi mesi le sue condizioni parevano non essere buone. Adesso, come solitamente accade in caso di condanna, si dovranno aspettare 90 giorni, tempo che sarà utile a depositare il verdetto della decisione dei giudici.
Risarcimenti per milioni di euro
Oltre alla condanna nei confronti di Pinti, i giudici hanno riconosciuto 525 mila euro di provvisionali di risarcimento.
Le parti civili invece chiedono dei risarcimenti pesantissimi, circa 7,5 milioni di euro in totale. Il tutto dovrà essere stabilito in una prossima udienza. Per adesso cinquantamila euro andranno alla ex fidanzata dell'uomo, la quale ha consentito alla Polizia di aprire le indagini su quanto successo. Anche per il figlio di quest'ultima è stata riconosciuta la stessa cifra della madre.
Ad essere risarciti saranno ovviamente anche i famigliari della vittima, alla quale i legali hanno concesso centomila euro a testa. Alla sorella andranno circa venticinquemila euro. Ma secondo quanto riportato dai media in queste ore, i casi di contagio potrebbero essere nell'ordine delle centinaia.