Gianlorenzo purtroppo non ce l'ha fatta: i medici dell'Ospedale Maggiore di Bologna hanno annunciato ieri pomeriggio che il bambino è clinicamente morto. Il bimbo di soli due anni e mezzo era caduto martedì scorso da un carro di carnevale durante una sfilata a Bologna in via Indipendenza. Una giornata di festa che si è tramutata in un vero incubo per la famiglia Manchisi, composta dai due genitori e tre figli.

I Manchisi dalla Puglia si erano trasferiti a Bologna poiché il capofamiglia aveva trovato un lavoro in un istituto di vigilanza privato.

I primi soccorsi dopo la caduta dal carro di carnevale

I soccorsi dopo la caduta del piccolo sono stati immediati. Un volontario che faceva servizio d'ordine appositamente per la sfilata dei carri di carnevale ha subito tentato il massaggio cardiaco e l'ambulanza è arrivata, dopo la chiamata del 118, dopo soli 7 minuti. Ma le condizioni di Gianlorenzo erano già disperate, tant'è che il personale dell'ospedale Maggiore di Bologna non aveva lasciato ai genitori molte speranze a cui aggrapparsi.

Il sindaco Virgilio Merola ha espresso il cordoglio alla famiglia Manchisi per questo incidente e lo ha fatto a nome di tutta la città. Tanti però sono gli aspetti che andranno chiariti.

Il carro di carnevale su cui era salito il bimbo era a tema Masterchef, la famosa trasmissione in cerca di cuochi provetti.

È la Pro Loco di Granarolo ad organizzare questa manifestazione da ben 41 anni e le persone interpellate hanno garantito che tutti i carri sono sempre controllati e che la sicurezza è messa il primo posto. I carri, spiegano, sono sempre controllati da un ingegnere che deve certificarlo strutturalmente e deve verificare anche parametri come l'altezza e gli interspazi tra i ferri.

Inoltre ogni carro, sempre secondo la Pro Loco, è certificato. La polizia scientifica, in queste ore ha preso possesso del carro e sta verificando che fosse realmente in regola e a norma.

Mauro Nicastro, l'avvocato della famiglia di Gianlorenzo, chiede però anche chiarezza sulle regole che permettono ai bambini di salire sui carri, dato che pare non vi fosse alcun limite di età.

Inoltre il legale ribadisce che, nonostante il bimbo avesse solo due anni e mezzo, nessuno gli ha detto che non poteva salire sul carro, né tanto meno ha invitato i genitori ad assumere delle misure di sicurezza particolari. Il bimbo è quindi caduto all'indietro. Si è infilato tra le sbarre che avrebbero dovuto impedirne la caduta. La madre ha disperatamente tentato di afferrarlo ma, come ha poi riferito al personale dell'ospedale, gli è sfuggito di mano. La famiglia ha inoltre ringraziato la città di Bologna per le preghiere e l'affetto ricevuto.