Una leggera scossa di Terremoto pari a 1.5 gradi della scala Richter è stata registrata alle 21:21 di ieri, sabato 30 marzo, dai sismografi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia al largo della Sardegna. La profondità ipocentrale del sisma è stata di 2,8 km.

L'epicentro

L'epicentro dell'evento tellurico è stato rilevato dai sismologi Ingv a 6 km da Villasimius e 19 km da Castiadas, nella provincia di Cagliari. Da quanto riporta il sito del Centro Nazionale Terremoti, le grandi città più vicine sarebbero Quartu Sant'Elena a 36 km e la stessa Cagliari a 41 km di distanza.

Nel 1616 area interessata da forte scossa

Nell'area interessata dal leggerissimo sisma della serata scorsa, nel 1616 venne registrato un terremoto molto forte. Secondo quanto contiene l'Archivio di Stato della città, vi furono danni sensibili in particolare alle torri della Sardegna meridionale. Vennero registrati danni per i quali si resero necessari gli interventi alla Torre di Cala Pira (Castiadas), Torre di San Luigi o dell’Isola di Serpentara, Torre di Porto Giunco, Torre dell’Isola dei Cavoli, Torre di Cala Catalina o Caterina (tutte a Villasimius), Torre di Capo Boi (Sinnai), Torre di Monte Fenugu (Maracalagonis) e Torre di Cala Regina (Quartu Sant’Elena).

Isola non esente dal rischio sismico

E' basso ma non del tutto assente il rischio sismico in Sardegna. Negli ultimi decenni sono diversi i terremoti che hanno interessato i bordi dell'isola, così come la terraferma. Il 13 novembre 1948, una scossa del VI grado della scala Mercalli coinvolse l'area di Tempio Pausania provocando disagi a Badesi, Aggius e Trinità d'Agultu.

Da quanto riporta il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani CPTI15 dell'Ingv, il 18 luglio 1970 una scossa di Mw 4.8 Richter venne localizzata nel Mare di Sardegna, poche decine di km a nord-ovest di Porto Torres. L'evento venne risentito in gran parte delle coste liguri fino alla Costa Azzurra.

Il 28 agosto 1977, invece, una scossa di Mw 5.4 gradi Richter venne localizzata ad un centinaio di km a sud-ovest di Carloforte.

Nonostante la distanza, l'evento coinvolse tutta la Sardegna meridionale con scene di panico nel capoluogo. Il più ricordato, tuttavia, è quello del 26 aprile 2000 al largo di Olbia. In quell'occasione, due forti scosse di Mw 4.8 e Mw 4.2 Richter coinvolsero gran parte della Sardegna suscitando il panico nella costa nord orientale, in particolare a Olbia, Santa Teresa di Gallura e Posada. Il 7 luglio 2011, un evento di Ml (magnitudo locale) 4.7 Richter coinvolse il largo della Corsica, poco a nord di Porto Torres. La scossa venne percepita da numerose persone anche a Sassari, soprattutto ai piani alti. L'ultima in ordine di tempo, non certo per importanza, è quella registrata su terraferma a Telti, nella provincia di Olbia-Tempio il 20 ottobre 2015 di Ml 2.4 Richter.

Se è vero che in Sardegna le possibilità di forti terremoti sono basse, questo non significa l'assenza completa di eventi tellurici. Infatti l'Ingv, qualche anno fa, aveva invitato gli amministratori dell'isola alla prevenzione. Appello rimasto inascoltato.