L'ennesimo colpo alla fitta rete di Cosa Nostra in provincia di Trapani porta con sé risvolti clamorosi. Sono 25 le persone arrestate all'alba di oggi, tra 'colonnelli' e 'gregari' del clan, vicini al boss latitante Matteo Messina Denaro e tra questi figura anche l'ex deputato regionale Paolo Ruggirello. L'accusa nei suoi confronti è di associazione mafiosa, intercettazioni e pedinamenti lo indicano come 'soggetto' a disposizione della 'famiglia' di Trapani per conto della quale avrebbe favorito affari ed assunzioni. Avrebbe inoltre inserito persone indicate dai boss nelle liste per le consultazioni elettorali in cambio di sostegno politico ed elettorale.

L'operazione 'Scrigno'

L'operazione, denominata 'Scrigno', è stata eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Trapani su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Tra i reati contestati figura l'associazione mafiosa, lo scambio elettorale politico mafioso, estorsione e danneggiamento. Tra gli arrestati l'ex deputato regionale Paolo Ruggirello, candidato anche alle ultime elezioni politiche per il Senato (non eletto, ndr). L'esponente politico è arrivato quattro anni fa nelle file del Pd dopo una lunga militanza nel Movimento per le autonomie e nel centrodestra. Non è l'unico rappresentante politico arrestato nell'ambito dell'operazione 'Scrigno', tra le persone coinvolte c'è anche Ivana Inferrera, ex assessore del comune di Trapani, arrestata insieme al marito Ninni D'Aguanno.

Nella rete dei carabinieri è finito inoltre Giovanni Maltese, ex consigliere comunale di Erice. L'indagine ha permesso di individuare la presenza dell'organizzazione mafiosa sull'isola di Favignana dove è stato arrestato Vito D'Angelo e posto sotto sequestro l'Hotel Florio. In manette anche i vertici dell'organizzazione: i fratelli Francesco e Pietro Virga, figli del boss Vincenzo Virga già condannato all'ergastolo, oltre ad esponenti delle famiglie mafiose di Paceco e di Marsala.

Il blitz dei militari dell'Arma ha portato anche al sequestro di beni per un valore di circa 10 milioni di euro: tra questi due negozi, 'Scrigno 1' e 'Scrigno 2' entrambi riconducibili ai fratelli Virga oltre ad un'impresa di costruzioni edili ed un autonoleggio che sono riconducibili ad un altro soggetto finito in manette, Francesco Peralta. Arrestato anche Francesco Orlando e conseguentemente posto sotto sequestro un pubblico esercizio, l'Efri Bar di Via Conte Agostino Pepoli.