Sabato pomeriggio, l'ambasciatore italiano in Pakistan, Giuseppe Pontecorvo, ha annunciato, tramite un tweet, che le ricerche degli alpinisti Nardi e Ballard, sono terminate.

È stato così dichiarato con grande dolore , che proprio quelle due sagome, una blu e una rossa, che erano state avvistate qualche giorno fa sullo Sperone Mummery a 5.900 metri, grazie al telescopio speciale dell’alpinista Alex Txikon, sono proprio i corpi dei due alpinisti che erano dispersi dal 24 Febbraio, visibili anche i resti della loro tenda.

A causa però di non poche difficoltà nel raggiungere il luogo, dove sono stati rinvenuti Ballard e Nardi, le operazioni per recuperare i loro corpi sono abbastanza complicate, soprattutto a causa del tracciato impervio e del pericolo valanghe.

Si cercherà di fare di tutto per raggiungere il luogo, ma probabilmente solo un giorno, durante la stagione estiva, qualcuno proverà a recuperare le "due sagome umane".

Sarà diversamente più facile recuperare i loro oggetti personali dal campo base, che verranno restituiti, nei prossimi giorni, ai familiari delle vittime.

Le dichiarazioni ufficiali dei familiari

Prima di partire per la spedizione sulla nona montagna più alta del mondo, Daniele Nardi, consapevole dei pericoli che correva sul Nanga Parabat, ha voluto scrivere un messaggio commuovente a suo figlio, proprio in caso di non ritorno: ”Mi piacerebbe essere ricordato come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile, impossibile, che non si è arreso e se non dovessi tornare il messaggio che arriva a mio figlio sia questo: non fermarti non arrenderti, datti da fare perché il mondo ha bisogno di persone migliori che facciano sì che la pace sia una realtà e non soltanto un'idea...

Vale la pena farlo".

Appresa la brutta notizia, la famiglia di Nardi, ha rilasciato nelle ore successive una dichiarazione nella quale annunciava di vivere ore di grandissimo dolore per la perdita del loro amato Daniele, ed sopratutto di aver sempre accettato, rispettato e condiviso fin dall'inizio il suo ideale e sogno.

Diversamente, Stefania Pederiva, la compagna di Tom Ballard, ha dichiarato di non riuscire a descrivere il vuoto che ha lasciato Tom che ritroverà sicuramente “Nella natura, nei fiumi negli alberi e nelle montagne”.

La fidanzata, inoltre, ha espresso anche la rabbia perché Tom, non ha mai voluto ascoltarla ed ha intrapreso, nonostante la sua contrarietà, la difficile spedizione.

La dichiarazione di Daniele Nardi, prima di partire

Quello di scalare, il Nanga Parbat, la montagna più alta del mondo, soprannominata da molti “ montagna assassina”, era il sogno più grande di Daniele Nardi.

L’alpinista italiano, inseguiva questo sogno da quando era piccolo: in un’intervista, rilasciata alle Iene, qualche giorno prima di partire, aveva infatti ammesso di essere un “po’ folle” per voler intraprendere questa difficile impresa, ma che il suo più grande desiderio era proprio quello di poter lasciare un segno nell’alpinismo e di compiere qualcosa di nuovo e di straordinario.