Si chiamava Fortuna Bellisario e aveva 36 anni, la donna uccisa dal marito, Vincenzo Lopresto di 41 anni che si è costituito. Il femminicidio è avvenuto oggi all'ora di pranzo nella casa della coppia a Miano, periferia di Napoli, mentre i tre figli non erano in casa.
Prima l'ha uccisa con le sue mani, picchiandola e usando anche un corpo contundente, probabilmente una gruccia per gli abiti. Poi, ha chiamato i soccorsi quando si è accorto che non respirava più. Alla vigilia dell'otto marzo, continua la strage di donne. Quest'ultimo femminicidio è accaduto mentre infuriano le polemiche dopo che una sentenza della Corte d'assise d'appello di Bologna ha quasi dimezzato la pena di Michele Castaldo, reo confesso del femminicidio di Olga Matei, la donna con cui aveva una relazione da un mese che strangolò per gelosia.
La corte gli ha inflitto 16 anni di reclusione invece dei 30 a cui era stato condannato in primo grado, considerando la 'tempesta emotiva e passionale' un'attenuante anziché un'aggravante.
Femminicidio, botte e colpi con un corpo contundente
Si allunga lo sciagurato elenco di figli piccoli e piccolissimi privati della madre per mano del loro stesso padre. I tre bambini di Fortuna Bellisario, di 7, 10 e 11 anni sono rimasti orfani. Non erano in casa quando i genitori litigavano e il padre ha picchiato la mamma fino ad ucciderla. Erano usciti con la nonna. A distanza di poche ore, tutto è tragicamente finito. La realtà che si prospetta per questi poveri bambini è terribile: una casa distrutta, hanno perso la madre e in un certo senso anche il padre, visto che per Vincenzo Lopresto, 41 anni, in stato di fermo, al momento ancora interrogato dal pm, si apriranno a breve le porte del carcere.
Il marito ha confessato di averla picchiata provocandone la morte. Il pestaggio è avvenuto oggi in un appartamento di edilizia popolare al civico 115 del corso Mianella, zona Parco la Quadra, nel quartiere Miano, alla periferia Nord di Napoli.
È stato proprio l'uomo a chiamare verso le 14:00 il 118, pronunciando parole confuse in stato alterato: raccontava di una lite in famiglia, un'aggressione, e di una donna a terra che non si muoveva più.
Giunti sul posto, gli operatori sanitari hanno trovato Fortuna Bellisario sul pavimento di casa. Hanno tentato inutilmente di rianimarla, ma non hanno potuto fare altro che constare il decesso. Sul posto, gli agenti della polizia, il medico legale con il pm di turno che coordina le indagini. Col passare delle ore, via via che si vanno approfondendo le indagini, emergono particolari sempre più raccapriccianti.
L'uomo l'avrebbe percossa e finita con un corpo contundente, una gruccia o un bastone per prendere i vestiti.
Rabbia e disperazione
Ci sono stati momenti di grande tensione quando la polizia mortuaria ha prelevato il corpo della donna dall'abitazione.Tanta la disperazione come la rabbia dei familiari e amici di Fortuna. "Fate schifo", ha urlato un'amica della vittima rivolta agli uomini presenti e ai vicini di casa che non si sarebbero accorti di nulla. Molti hanno inveito contro il marito. L'uxoricidio è avvenuto nel giorno dei funerali di Norina Matuozzo, la donna di 33 anni uccisa sabato a Melito. Durante la cerimonia funebre, parenti e amici hanno indossato una maglia per chiedere giustizia.
Sarà l'autopsia a stabilire la causa esatta del decesso di Fortuna. In una vigilia dell'otto marzo insanguinata, c'è chi come Camilla Bernabei della segreteria Cgil Campania, chiede al Governo come intenda affrontare questa vera e propria strage delle innocenti. Un'emergenza quotidiana: secondo i dati dell'associazione Sos Stalking, dal 1 gennaio 2019 al 7 marzo 2019, sono già 12 i casi di donne uccise per mano maschile.
L'emergenza si affianca ad altre forme di violenza di genere riscontrabili in ambito pubblico specie in regioni del Sud: mancano un'occupazione e retribuzione eque per le lavoratrici, diritti lesi se non disconosciuti.