Una storia veramente assurda quella che arriva da Prato, in Toscana, dove un'infermiera del posto è finita nel registro degli indagati per violenza sessuale ai danni di un minore di 14 anni a cui dava delle ripetizioni scolastiche private. Stando alle accuse, la donna avrebbe avuto anche un bambino dalla relazione con il ragazzino, e le violenze sarebbero avvenute a casa della donna stessa. Qui, sempre secondo chi indaga, il giovane si recava per effettuare delle ripetizioni inerenti alcune materie scolastiche.

La gravidanza

Come su detto, la donna avrebbe anche avuto un bambino dal 14enne.

Le indagini sono scattate perché i genitori dell'adolescente, una volta venuti a conoscenza dei fatti, hanno voluto denunciare la donna all'Autorità Giudiziaria. Inoltre, secondo quanto riferito da Repubblica, la donna avrebbe portato tranquillamente avanti la gravidanza del bimbo che aveva in grembo, senza nasconderne tra l'altro la paternità. L'incredibile storia, che si è diffusa in queste ore, ha letteralmente sconvolto il capoluogo di provincia toscano. Ovviamente, vista la minore età del ragazzo, le sue generalità non sono state rivelate, e neanche quelle della donna, questo in modo da proteggere l'identità della famiglia e dei soggetti coinvolti in questa spiacevole vicenda. Per adesso non c'è nessuna condanna, i fatti si debbono ancora accertare con chiarezza, ma l'inchiesta prosegue a tutto spiano.

La Procura procede davvero con cautela, e sulla vicenda c'è il massimo riserbo da parte degli investigatori della Squadra Mobile.

Bimbo nato nei mesi scorsi

L'agenzia di stampa, Ansa, informa che il piccolo sarebbe nato alcuni mesi fa. Sicuramente nei prossimi giorni, si potranno conoscere ulteriori dettagli su questo assurdo fatto di cronaca.

Nessuno si aspettava che un ragazzino così giovane potesse subire le angherie di una donna adulta. Non è certamente il primo caso del genere che capita nel nostro Paese. Al vaglio degli inquirenti ci sono tutti i dettagli presentati dalla denuncia dei genitori dell'adolescente, da lì poi si potranno valutare le relative responsabilità dell'indagata, che in caso venga ritenuta colpevole dovrà rispondere del reato di violenza sessuale su minore. Da verificare inoltre se l'adolescente sia da ricollocare nella cosiddetta fascia di età "del consenso", ovvero l'età minima per disporre validamente della propria libertà sessuale.