Un altro capitolo si aggiunge al caso Buccaro-Altimari, i coniugi veronesi che hanno sequestrato, violentato e torturato tre ragazze. Mirko Altimari e Giulia Buccaro hanno rapito, torturato e violentato tre giovani ragazzi. A raccontarlo è stato il dottor Roberto Di Benedetto dirigente della Squadra Mobile della Questura di Verona alla conferenza stampa di mercoledì 20 marzo.
L’ordinanza di custodia cautelare
"Ieri pomeriggio abbiamo eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Mirko Altimari per i reati di sequestro di persona, tortura, violenza fisica e violenza privata" ha affermato Di Benedetto.
I fatti risalgono al 28 dicembre del 2018 quando Altimari ha contattato una ragazza con un’offerta di lavoro. Dopo averla incontrata, l’ha fatta salire in auto e l’ha portata in un campo, denudata, schiaffeggiata e costretta a subire la violenza. Questo è già il terzo caso di violenza attribuito ai coniugi.
L’arresto a gennaio
La prima a denunciare la violenza era stata una studentessa ventenne che, rispondendo a un annuncio di lavoro come baby-sitter su Facebook, era caduta nelle trame dei coniugi. Buccaro gestiva un bar nell’est veronese e con la scusa degli orari di lavoro ha chiesto alla studentessa di incontrarsi venerdì 10 gennaio intorno alle 23:00 a Porta Vescovo. All’appuntamento si è presentata solo Buccaro, invitando la ragazza a salire in auto, recuperando il marito qualche centinaio di metri più distante.
Invece di portarla a casa a conoscere il bambino che avrebbe dovuto accudire, la giovane è stata portata in un campo a Poiano, nelle vicinanze di una cascina abbandonata dove è stata lasciata da sola con Altimari, che le ha scattato una fotografia al torso senza vestiti e ha abusato fisicamente di lei minacciandola con un taglierino.
La foto sarebbe servita ai coniugi per costringere la giovane a non raccontare alle Forze dell’Ordine o ad altre persone quella terribile notte, pena la divulgazione. Non ha ceduto al ricatto e, raccogliendo tutto il coraggio e memorizzando la targa dell’auto, la giovane donna ha segnalato alla Centrale Operativa della Questura quanto avvenuto poco prima.
La ragazza è stata assicurata alle cure dei sanitari, mentre gli agenti della Squadra Mobile scaligera hanno iniziato a investigare e raccogliere quanto più materiale da fornire all’Autorità Giudiziaria. Grazie a quanto emerso dalle indagini, i due sono stati arrestati in casa su ordinanza del giudice Paola Vacca per i reati di violenza aggravati dall’uso di un’arma e sequestro di persona aggravato dalla finalità di abusi.
Le indagini sono andate avanti
Mentre Altimari non ha proferito parola davanti al Gip (Giudice per le indagini preliminari), Buccaro aveva affermato di essere stata costretta dal marito a compiere quelle azioni. La Squadra Mobile Scaligera, guidata dal Pm (Pubblico Ministero) Valeria Ardito, ha portato avanti le attività di indagine.
Il sospetto che quello non fosse l’unico episodio era grande. Il controllo certosino del materiale sequestrato e le attività correlate hanno dato ragione, arrivando ad altri due casi di violenza. Due video incriminano la coppia, altre due giovanissime ragazze hanno subito quei terribili trattamenti il 28 dicembre e a inizio gennaio. "Nel primo video si vede la coppia che prende la ragazza e la violentano insieme – ha raccontato Di Benedetto -. Nel secondo caso è solo Altimari che la violenta. Le torture che la coppia ha inflitto consistevano nello schiaffeggiare le vittime, farle denudare e gattonare. In un caso la vittima è stata abrasa da una sigaretta e frustata con un ramo". Non ci sono altri video nei telefoni dei coniugi, ma le indagini proseguono per accertare che non ci siano altre vittime di questo "diabolico duo".