Antonio Campana ha deciso di collaborare con la giustizia, ed è un fiume in piena. Fratello di uno dei capi storici della Sacra Corona Unita e anche lui membro dell'associazione ritenuta di stampo mafioso, sarebbe stato affiliato alla frangia cosiddetta "dei tuturanesi", proprio perché la maggior parte degli appartenenti a questa cosca sarebbero originari di Tuturano, piccola frazione a sud di Brindisi. Come riportavamo in un precedente articolo sulla stessa vicenda sempre su questa testata, le dichiarazioni di Campana potrebbero provocare un vero e proprio tsunami di proporzioni inimmaginabili all'interno del sodalizio della Scu visto che di nomi Campana ne avrebbe fatti parecchi.

Il verbale è piano di omissis, ma alcuni punti dello stesso sono chiarissimi. Il verbale è stato depositato nelle scorse ore, ma si attendono altre clamorose rivelazioni del soggetto in questione, che dovrà rendere il tutto nel termine di 180 giorni.

Antonio Campana: 'Creai un gruppo per gestire il traffico di droga'

Come detto, Campana ha cominciato a fornire agli inquirenti dichiarazioni piuttosto pesanti, a partire dal suo coinvolgimento nel traffico di sostanze stupefacenti, e tanti nomi. Secondo quanto si apprende dal verbale depositato, Raffaele Martena, con il quale lo ricordiamo egli ha trascorso un periodo all'interno del carcere di Terni, avrebbe regalato un Rolex a suo fratello Francesco: Antonio Campana ha dichiarato che tra i due c'erano buoni rapporti, Martena stesso avrebbe avuto una serie di affiliati che gestivano il traffico di sostanze stupefacenti, per cui Campana e Raffaele Renna crearono un nuovo gruppo attivo in tale traffico.

Per dovere di cronaca e completezza di informazione, riportiamo che lo stesso Martena è attualmente circoscritto nella casa circondariale di Opera, nei pressi di Milano, in regime di 41 bis. Tale misura cautelare nei confronti dell'uomo è stata presa nei mesi scorsi, poiché il detenuto, nonostante la custodia, avrebbe avuto (il condizionale è d'obbligo in questi casi) diversi contatti con alcuni affiliati, che sarebbero rimasti liberi.

A tal proposito Campana ha fornito ulteriori dichiarazioni, dicendo che Martena intratteneva questi contatti grazie ad alcuni biglietti, i quali sarebbero stati consegnati ad un suo parente durante i colloqui in carcere, colloqui che, allo stato attuale, Raffaele Martena non può più avere. Solo alcuni tra i suoi familiari più stretti possono avere un colloquio con lui, lo stesso avverrebbe tramite un vetro divisorio che impedisce il contatto fisico tra le parti.

Nessun familiare del detenuto in questione, lo precisiamo, è mai finito sotto inchiesta.

Inquirenti al lavoro

Nel frattempo, gli agenti della Squadra Mobile di Brindisi sono già al lavoro per verificare le dichiarazioni rese da Campana, che ancora non ha ricevuto lo status di "pentito". Negli scorsi giorni ha dichiarato anche che Martena stesso avrebbe voluto eliminare i fratelli Andrea e Vincenzo Polito, anch'essi finiti sotto inchiesta, in quanto questi ultimi sarebbero diventati in un certo senso scomodi. Campana, con questa decisione, non era d'accordo, almeno così ha fatto sapere agli investigatori. La vicenda promette sicuramente altri eclatanti colpi di scena.