“Mi voglio pentire adesso che Raffaele Martena ha chiesto di uccidere i fratelli Andrea e Vincenzo Polito”. Sono queste le pesantissime dichiarazioni che Antonio Campana, già condannato all'ergastolo, poiché ritenuto responsabile dell'omicidio di Massimo Delle Grottaglie, ha fatto in un memoriale di 19 pagine, in cui spiega la decisione che lo ha portato a collaborare con la giustizia. Tali parole, come riporta la testata giornalistica on-line, Brindisi Report, sono destinate a provocare un vero e proprio tsunami all'interno della Scu (Sacra Corona Unita), sodalizio criminale ritenuto di stampo mafioso.

Antonio Campana è figlio di un altro collaboratore di giustizia, Francesco. Alla Dda adesso ha deciso di rilasciare le sue dichiarazioni, che dovranno essere rese nel termine di 180 giorni.

Martena e quell'ordine di uccidere i fratelli Polito

Il sodalizio, del quale ci sono anche i nomi dei presunti membri, operava tra Brindisi e la piccola frazione di Tuturano. Raffaele Martena, anch'esso già imputato nell'inchiesta "Oltre le mura", avrebbe quindi dato l'ordine di uccidere i fratelli Polito, in quanto questi ultimi, a detta del dichiarante Campana, sarebbero stati proprio affiliati di Martena a Tuturano. Tra le parti però ci sarebbero state liti continue, inoltre gli stessi Polito avrebbero sottratto droga ad alcuni affiliati del Martena.

Da quanto si legge nel verbale delle dichiarazioni rese dall'ergastolano, i fratelli suddetti avrebbero effettuato un rifornimento di droga da un tizio di Cerignola, località in provincia di Foggia, senza pagarla. Per questo i due Polito erano diventati quasi un problema. Sia Martena che Antonio Campana hanno condiviso, per un periodo, una cella del carcere di Terni.

Qui gli inquirenti negli scorsi anni hanno messo in evidenza come dalla stessa casa circondariale, gli imputati riuscissero a comunicare con l'esterno, grazie all'ausilio di un telefono cellulare. Campana avrebbe addirittura progettato una fuga dal carcere di Terni (dove fu poi trasferito per motivi di sicurezza), in modo da poter trascorrere il Natale 2018 assieme ai suoi famigliari.

Il folle piano fu sventato dagli inquirenti, che trovarono i fili d'angelo con cui si dovevano segare le sbarre della cella a casa di Igino Campana, anch'egli imputato nel processo penale che riguarda i presunti affiliati alla Scu.

L'omicidio Delle Grottaglie: il rimorso di Antonio Campana

Nel memoriale stilato da Campana, lo stesso ha dichiarato che lui non era d'accordo con la decisione del Martena di eliminare i Polito. Questo per un motivo molto semplice: lo attanagliano ancora i sensi di colpa per quanto avvenuto il 16 dicembre del 2001, quando appunto Massimo Delle Grottaglie fu ucciso a colpi di pistola dallo stesso Campana. "Speravo non si presentasse quella sera" - ha dichiarato l'imputato.

In totale sono 12 gli indagati che dovranno rispondere di aver fatto parte di questo sodalizio, gli stessi avrebbero già chiesto di essere ammessi al rito abbreviato, circostanza quest'ultima, che in caso di condanna, consentirà a tutti la riduzione di un terzo della pena. Nel processo penale il Comune e la Provincia di Brindisi si sono costituiti parti civili e chiedono un risarcimento per i danni di immagine subiti dal territorio pari a 100 mila euro.