La vicenda della bimba di un paese in provincia di Verona (Minerbe), che si è vista servire un pasto ridotto a causa del ritardo dei suoi genitori nel pagamento della retta della mensa scolastica della scuola elementare, sta facendo molto discutere. In tanti hanno manifestato solidarietà alla ragazzina, su tutti il calciatore Candreva che si è offerto di pagare personalmente la retta.
L’offerta di Candreva: ‘Penso io a pagare la mensa della bambina’
Il calciatore della nazionale e dell’Inter Antonio Candreva ha appreso dagli organi di stampa della vicenda che ha coinvolto una bimba della scuola elementare di Minerbe, in provincia di Verona, e la storia lo ha colpito così tanto che ha deciso di intervenire.
L’uomo ha infatti contattato il sindaco della città veneta, Andrea Girardi chiedendo di raccontargli nel dettaglio la vicenda ed annunciando, quindi, di essere disposto a pagare di tasca proprio la retta della mensa della piccola.
Il sindaco di Minerbe si difende
La vicenda riguarda una scuola elementare di un comune in provincia di Verona (Minerbe) dove la famiglia di origini straniere di una piccola alunna non è in regola con il pagamento della retta della mensa scolastica. Nei giorni scorsi, in virtù dell'inadempienza, la piccola si è vista consegnare una scatoletta di tonno e un pacchetto di cracker al posto del pasto completo. La bimba vedendo che il suo piatto era diverso da quello dei suoi compagni è scoppiata in lacrime.
La Politica ha immediatamente reagito con il commento del Partito Democratico che ha chiesto al sindaco della città veneta di riferire su quanto accaduto e di stanziare maggiori fondi per garantire a tutti i piccoli studenti di poter usufruire della mensa anche se indigenti.
Il sindaco di Minerbe, il leghista Andrea Girardi, si è però difeso spiegando che sono stati stanziati 9.000 euro in bilancio.
Inoltre ha precisato che il Comune segue 36 bambini con problemi economici che godono della riduzione del buono mensa dal 40 al 50%. Gli esponenti della giunta del comune di Minerbe sono intervenuti per difendere l'operato del primo cittadino e spiegare che l’episodio odierno è solo l’ultimo di una lunga serie che ha costretto spesso le maestre della scuola elementare a donare il proprio pasto ai bambini le cui famiglie non avevano pagato la mensa.
Il vice sindaco, Massimo Momi, ha affermato che bisogna rispettare e tutelare anche le famiglie che sono solite pagare regolarmente la retta.
Sui social la vicenda continua a far discutere con commenti a favore della misura presa contro gli inadempienti ma anche con tanti pareri negativi di utenti che ritengono ingiusto togliere del cibo ai bambini.