La vicenda avvenuta a gennaio a Cardito, vicino Napoli, ha segnato tutto il paese per la sua efferatezza e crudeltà. Un bambino di 8 anni , infatti, è stato ucciso di botte dal suo patrigno sotto gli occhi di sua madre, che però non ha chiamato i soccorsi e ha lasciato per molto tempo il piccolo in agonia sul divano. Aggredita nelle stesse circostanze anche la sorellina del bimbo, la quale però è riuscita a salvarsi. Oggi la madre è stata arrestata.

La madre del bimbo è stata arrestata

Valentina Casa, di 30 anni, mamma di Giuseppe, il bambino di 8 anni deceduto nel gennaio scorso per aver subito un violento pestaggio ad opera del nuovo compagno della madre, è stata oggi arrestata nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del figlio e sul pestaggio dell’altra figlia, sorella della vittima, rimasta ferita nella stessa mattinata di follia e violenza.

La versione della donna aveva generato immediatamente molti dubbi anche presso l’opionione pubblica, che ha accolto con stupore le giustificazioni della donna, la quale ha spiegato di non essere riuscita ad interviene a difesa del figlio perché sotto choc. La madre però non ha chiamato i soccorsi neanche quando l’omicida del figlio si era allontanato da casa e lei si trovava quindi da sola con la piccola vittima, che intanto agonizzava sul divano. Una storia che evidentemente ha destato dubbi anche negli inquirenti, le cui indagini sono coordinate dalla procura di Napoli nord, e più in particolare da Francesco Greco.

Le indagini sulla morte del bambino e sul pestaggio della sorellina

Quella mattina, nell’appartamento di Cardito, oltre al bimbo di 8 anni vi era anche la sua sorellina.

Anche lei è stata picchiata ed è rimasta ferita nel pestaggio. Per questo la procura di Napoli nord sta indagando Tony Badre anche per tentato omicidio nei confronti della piccola. L’uomo ha inoltre riferito di aver fatto uso di droga leggera nelle ore precedenti l’efferato pestaggio, circostanza questa che potrebbe in verità aggravare la sua posizione.

Le indagini degli inquirenti, in ogni caso, stanno man mano restituendo un quadro fedele della situazione nella quale stavano crescendo i due bambini.

Giuseppe e sua sorella, infatti, vivevano immersi in una situazione di violenza e degrado, infatti la madre del bimbo, dopo che il suo compagno aveva picchiato i figli, ha cercato di occultarne le prove, gettando nella spazzatura le ciocche di capelli staccate brutalmente dall’uomo dalle capigliature dei piccini. Anche il fatto che la donna, invece che chiamare i soccorsi, abbia cercato di tamponare le ferite di Giuseppe, fa propendere gli inquirenti verso una complicità della stessa.