Zone rosse per i migranti. Succede a Calolziocorte, popoloso comune della Val San Martino, in provincia di Lecco. Il sindaco leghista, Marco Ghezzi, ha istituito delle "zone rosse", considerate sensibili, dove non sarà possibile aprire dei nuovi centri accoglienza. Come spiegato dal Corriere della Sera, le aree interdetti ai migranti saranno 9 in totale e sono state individuate nei pressi delle scuole e della stazione ferroviaria del paese. Il nuovo regolamento, che dovrebbe entrare in vigore già nei prossimi giorni, ha già sollevato critiche e polemiche.

Le zone rosse

A Calolziocorte i centri di accoglienza migranti saranno equiparati alle sale slot. L'amministrazione di centrodestra, infatti, ha approvato un regolamento che istituisce di fatto 9 "zone rosse" 5 "zone blu" (nei pressi della biblioteca comunale e degli oratori) dove sarà vietato aprire nuovi CDA.

"Tra centri di accoglienza, gli istituti scolastici e la stazione - si legge nel provvedimento - dovrà esserci una distanza minima di 150 metri". La distanza, è stato precisato, viene misurata calcolando il percorso pedonale più breve. Il regolamento, che sarà presto operativo, prevede anche, per chi avesse intenzione di ospitare dei richiedenti asilo presso propri edifici di proprietà all'interno delle "zone blu" l'obbligo di presentare apposita richiesta presso gli uffici comunali.

L'opposizione farà ricorso al Tar

Il provvedimento, nelle scorse settimane, è stata approvato dalla maggioranza e ha visto l'opposizione votare contro (alcuni consiglieri hanno anche abbandonato l'aula, in segno di protesta).

Il sindaco Mario Ghezzi sta difendendo a spada tratta il suo regolamento e non è disposto ad arretrare: "L’obiettivo - ha dichiarato - è quello di salvaguardare le zone sensibili del Comune, un po' come già accade per le sale slot“.

Poi, portando all'attenzione le molteplici problematiche sociali e di sicurezza che possono crearsi in seguito all'apertura di una struttura di accoglienza, ha aggiunto: "Non vogliamo discriminare nessuno".

La minoranza, invece, ha contestato apertamente il "carattere discriminante" di una normativa che mette sullo stesso piano un rischio reale (come la ludopatia, nel caso delle sale slot) ad un pericolo ipotetico e che non può essere esteso, senza distinzione, a tutti i migranti.

L'opposizione, dunque, ha preannunciato ricorsi al Tar e si sta già rivolgendo alla prefettura.

Calolziocorte ospita attualmente una trentina di migranti. Per il momento, possono stare tranquilli: come ha precisato il sindaco del Carroccio, il regolamento non ha valore retroattivo e non riguarderà gli attuali centri di accoglienza (che, tra l'altro, sono situati proprio nei pressi della scuola elementare e della chiesa).