Come era stato affermato nei giorni precedenti, la nave della ONG tedesca Sea Eye Alan Kurdi stava trasportando un totale di 64 migranti ed era in attesa di un permesso di sbarco in Italia quando, dopo undici giorni di indecisione sulla meta e di negazioni da parte del nostro Paese, le autorità maltesi hanno deciso di accordare l’attracco della nave all’isola.

Subito dopo le dichiarazioni di un possibile sbarco in Italia, il vicepremier Salvini ha iniziato una battaglia Politica per evitare tutto ciò; come risultato, i migranti della nave in questione sbarcheranno a Malta ma saranno poi smistati tra la Germania, Francia, Portogallo e Lussemburgo.

Le reazioni e le decisioni dei politici italiani e maltesi

La Alan Kurdi, prima di fermarsi definitivamente a La Valletta, aveva chiesto il permesso per far sbarcare gli immigrati provenienti dalle coste della Libia in Italia. Prontamente Matteo Salvini si è mostrato collaborativo affinchè le due donne e i bambini a bordo potessero ricevere le cure adeguate ma senza far scendere dall’imbarcazione altre persone.

Sempre secondo il vicepremier, lo smistamento e l’aiuto nei confronti di queste persone doveva riguardare Berlino e non altri porti europei in quanto l’imbarcazione stessa era di appartenenza a una ONG tedesca.

Le due madri, successivamente alle dichiarazioni del leader della Lega, hanno preso la decisione di non separarsi dai mariti per nessun motivo, nemmeno per delle cure mediche per esse e i figli.

Successivamente alla negazione di asilo da parte dell’Italia, la nave tedesca ha fatto richiesta alla seconda isola che negli scorsi anni ha aiutato maggiormente coloro che cercavano un futuro migliore in Europa: Malta.

Le negoziazioni estenuanti

Anche in questo caso le negoziazioni non sono state semplici: all’inizio il governo maltese aveva rifiutato ogni tipo di sbarco, ad eccezione per le due donne con urgente bisogno di cure mediche.

Successivamente era stata accordata ed autorizzata la consegna di cibo e acqua data la precedente decisione della Alan Kurdi di razionare le forniture per poter sfamare tutti.

Solo dopo estenuanti richieste da parte dei volontari della ONG tedesca, le cancellerie dell'isola e il premier Muscat hanno accettato di offrire momentaneamente asilo ai 64 migranti che, in un secondo momento, verranno smistati tra Francia, Germania e Lussemburgo.

Ovviamente per il momento sembra che per le 64 persone coinvolte sia finita una parte dell’odissea: ciò che rimane da vedere è come il governo italiano e maltese decideranno di far fronte anche alle future emergenze migranti che, sicuramente non si fermeranno molto presto.