Messina. Gli agenti della Guardia di Finanza di Messina, nella giornata di ieri, hanno dato il via all'esecuzione di un’ordinanza cautelare precedentemente emanata dal GIP del Tribunale della cittadina siciliana, Dottoressa Maria Militello, che ha disposto un totale di nove arresti nei confronti di alcuni soggetti presumibilmente appartenenti ad un’organizzazione criminale che si occupava del traffico illecito di sostanze stupefacenti. La tratta del narcotraffico, secondo quanto emerso dalle indagini, avveniva tra Albania, Emilia Romagna, Abruzzo, Calabria e Messina.
Operazione 'Sfizio': il modus operandi dei narcotrafficanti
L’operazione è stata denominata 'Sfizio', in quanto la famiglia indagata aveva come base operativa una rosticceria chiamata L’angolo dello sfizio, sita in via Natoli, nel pieno centro storico di Messina. Gli agenti, secondo quanto dichiarato dalle fonti, sono stati insospettiti dall'enorme incasso del locale e dai numerosi clienti presenti al suo interno ogni giorno. Uno degli arrestati, Giovanni Ragusa, lavorava presso la rosticceria come pizzaiolo.
Grazie alle attività investigative condotte dalla DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) e grazie al preciso e accurato controllo effettuato su tutti gli spostamenti di una famiglia messinese che occupava il territorio di Contesse, è stato possibile individuare e intercettare i molteplici spostamenti illeciti svolti con l’obiettivo dell’acquisto di ingenti quantità di sostanze stupefacenti.
Al termine delle indagini effettuate, è stato possibile comprendere il modus operandi dei trafficanti e individuare, all'interno di una nota attività di rosticceria di Messina chiamata L’angolo dello sfizio un’organizzazione criminale capeggiata dai membri di una nota famiglia messinese.
Dall'Albania a Messina grazie ai 'corrieri della droga'
Nel corso delle indagini, è stato verificato dagli agenti che la banda criminale, con base organizzativa e operativa a Messina, pianificava da diverso tempo l’approvvigionamento delle sostanze illegali stupefacenti con diversi rivenditori sia albanesi che abruzzesi. Il tutto avveniva mediante l’aiuto di alcuni “corrieri della droga” che si occupavano del trasporto del carico.
Una volta giunta nella città di Messina, la droga, veniva smistata e consegnata ai pusher locali che si occupavano della divisione in quantità e della vendita.
Al termine delle indagini, è stata eseguita un’ordinanza cautelare nei confronti dei cittadini italiani A. M., M. M., A. M., G. R., M. B., G. A., C. C. e dei cittadini di origini albanese V. H. e K. B.