Una scatoletta di tonno e pacchetto di crackers è stato il pasto riservato ad una bambina in una mensa di una Scuola di Minerbe, una comune della provincia di Verona. Un pasto anomalo che non ha giustificazioni relative allo stato di salute della bimba o a problemi di intolleranza alimentare. La "colpa" della bambina, o meglio, dei genitori della stessa, è quella di non aver pagato il corrispettivo dovuto per permettere alla figlia di mangiare presso la mensa dell’Istituto scolastico. Una storia che ha fatto il giro dei media e che sta generando non poche polemiche.

Stranieri e condizioni di disagio economico

I genitori della bambina, di origini straniere, probabilmente per precarie condizioni reddituali, non erano in regola con il pagamento della retta periodica per la mensa della propria figlia. Questo il motivo che ha spinto gli operatori della mensa stessa a somministrare alla bambina un pasto differente rispetto alle compagne di classe. Una scatoletta di tonno ed un pacco di comuni salatini, questo ciò che è stato riservato alla bimba. La reazione della bambina, una volta visto ciò che è stato consegnato alle compagne di scuola è stato un pianto a dirotto. Una situazione paradossale, che è sembrata subito al limite della discriminazione che lascia senza parole.

Le reazioni

La notizia ha fatto subito scalpore, interessando i principali giornali locali tra i quali “l’Arena” e molti quotidiani nazionali. Quella bambina è stata a dir poco umiliata da parte di chi ha dato l’ordine agli addetti della mensa, di erogare quel “misero” pasto così diverso da quello delle altre alunne.

Duri attacchi sono stati mossi al sindaco Andrea Girardi, dal momento che la mensa di quella scuola è organizzata proprio dal Comune.

Molti hanno accusato l’Amministrazione Comunale di scarsa attenzione ad una situazione come questa. Un' Amministrazione, secondo i più critici, avrebbe il dovere di intercettare queste situazioni di disagio in modo tale che gli effetti non ricadano sull’anello debole di tutta la situazione, cioè su una bambina.

Gli Amministratori del Comune di Minerbe hanno asserito di aver più volte richiamato la famiglia della bambina da tempo in ritardo con i pagamenti e la direttiva imposta dall’Amministrazione al servizio mensa è proprio quella di somministrare quel genere di pasto a bambini figli di famiglie in ritardo con i pagamenti.

Il Vice Sindaco del Comune, Massimo Momi, che è anche Assessore alle Politiche Familiari ha spiegato che esistono già aiuti alle famiglie disagiate per quanto concerne la mensa scolastica dei figli. Una riduzione di retta tra il 40 ed il 50% in base alle condizioni di disagio, ma evidentemente la famiglia in questione non ha potuto pagare nemmeno la retta così ridotta. Da indiscrezioni sembra che questa non sia la prima volta che bambini appartenenti a famiglie “cattive pagatrici” siano stati trattati in questo modo, con alcune maestre che avrebbero più volte rinunciato al loro pasto per passarlo ai bambini.