Libia - Le forze dell'autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), guidato dal generale Khalifa Haftar, procedono nelle operazioni belliche, tra le quali si segnala un raid aereo all'aeroporto di Mitiga, a Tripoli. Dopo aver perso il controllo dello scalo internazionale a sud della capitale (inattivo dal 2014), i militari dell'uomo forte della Cirenaica stanno cercando di conquistare proprio l'aeroporto di Mitiga, l'unico ad essere ancora operativo.
Le milizie di Misurata, rimaste fedeli al governo di unità nazionale (Gna) guidato da Fayez al-Sarraj, stanno cercando di rispondere agli assalti dell'esercito nazionale libico con una serie di controffensive.
Dunque, in questo momento sul territorio si stanno fronteggiando due schieramenti contrapposti, mentre in Libia tra la popolazione sta scoppiando il caos.
Intanto l'aviazione di Tripoli nelle scorse ore ha attaccato la base aerea di Al Wattiyah, sotto il controllo delle truppe di Haftar. Pare che quest'area sia servita ai militari come punto di riferimento strategico per far partire i raid aerei contro l'esercito del governo di unità nazionale riconosciuto dall'Onu.
Bilancio di guerra: almeno 35 morti
Stando all'ultimo bilancio comunicato dal ministro della sanità del governo di concordia nazionale, Ahmed Omar, al momento l'offensiva lanciata giovedì scorso dal generale Khalifa Haftar avrebbe provocato 35 morti e almeno 50 feriti, e le vittime sarebbero soprattutto tra i civili.
Dall’altra parte, invece, l'esercito nazionale libico ha annunciato di aver perso 14 combattenti.
Gli Stati uniti sono preoccupati e si oppongono all'offensiva del generale Haftar
Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha dichiarato che gli Stati Uniti sono piuttosto preoccupati per l'attacco lanciato dalle truppe di Haftar.
Proprio per questo motivo, il politico californiano, esprimendo la presa di posizione del governo Usa, ha chiesto un "arresto immediato" della operazioni belliche, ritenendo che ad oggi l'unica strada da percorrere sia quella di una soluzione diplomatica per riportare la pace nel Paese e approntare un piano di sicurezza, stabilità e prosperità.
Contingente italiano ancora in Libia
Come riporta l'AdnKronos, sono state smentite le notizie diffuse dai media libici secondo cui sarebbe stato organizzato l'immediato rimpatrio di circa 200 militari italiani. In realtà, il contingente si trova ancora in Libia, a presidio dell'ospedale di Misurata e a disposizione della popolazione locale.
Intanto a Tripoli regna l'incertezza, e i cittadini stanno cominciando a fare scorte di benzina e di beni di prima necessità. Al momento non è stata annullata la Conferenza nazionale sulla Libia in programma dal 14 al 16 aprile a Ghadames. L'inviato dell'Onu nello Stato nordafricano, Ghassan Salamé, ha dichiarato che l'incontro si terrà ugualmente e che sarà fondamentale per stilare un progetto che aiuti il Paese ad uscire dalla crisi Politica ed economica in cui è piombato dopo la caduta del regime di Mu'ammar Gheddafi.