I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno provvedendo a notificare l'avviso di fine delle indagini preliminari su 5 dirigenti dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.a, colpevoli di frode e truffa aggravata nei confronti della Rai. Questi ultimi dovevano fornire all'azienda pubblica dei premi in gettone, ma invece cercavano di far accettare ai vincitori di famose trasmissioni televisive l'equivalente in denaro, in modo tale da portare all'azienda un risparmio economico e di intascare il conseguente premio che deriva dal raggiungimento dei loro obbiettivi all'interno dell'istituto.
Cinque dirigenti della Zecca indagati per truffa
I cinque dirigenti ed ex dirigenti della Zecca di Stato, proponevano ai vincitori un montepremi in denaro piuttosto che in gettoni. Se questi accettavano, le moneto d'oro non venivano coniate e tutti i documenti di trasporto, coniatura e ingresso in magazzino venivano falsificati per dimostrare che il premio era stato erogato.
I dirigenti indagati facevano coniare il montepremi solo quando i vincitori rifiutavano la loro prima proposta. Lo scopo di tutti gli indagati era quello di riuscire a raggiungere gli obbiettivi aziendali a loro assegnati e conseguire il premio annuo come incentivo, pari a circa 45 mila euro. Alla Rai dunque, venivano fatturate le spese delle coniazioni mai avvenute, per un danno totale verso l'azienda che ammonta circa a 700.000 euro.
Tra i programmi interessati La prova del cuoco
Il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf ha messo al centro delle indagini la Rai e la Zecca per quanto concerne la fornitura di gettoni d'oro destinati ai vincitori nel corso del 2013, 2014, 2015 e 2016. L'operazione, chiamata 'Gettoni d'oro' vede come protagonisti alcuni importanti programmi della Rai, come Affari tuoi, Superbrain, La prova del cuoco, I fatti vostri, Mezzogiorno in famiglia, L'anno che verrà e Red or Black.
I dirigenti in questione, non erogando il montepremi in gettoni d'oro ma bensì in denaro, violavano il contratto previsto con la Rai. All'azienda televisiva dello Stato veniva fornita della falsa documentazione, qualora i vincitori accettassero di ricevere il corrispettivo in denaro. Oltre alla truffa fatta ai danni della Rai, i cinque dirigenti riuscivano a intascare i premi aziendali messi a loro disposizione nel caso del raggiungimento degli obbiettivi che l'azienda aveva preposto.