Mentre giravano un servizio sull'omicidio Naro, a Palermo, la iena Ismaele La Vardera e il suo autore e operatore Massimo Cappello sono stati aggrediti brutalmente con calci e pugni. Soprattutto l'operatore ha subito più colpi ed è poi dovuto recarsi in ospedale per accertamenti. Le due iene però non demordono e promettono che non si faranno spaventare. Un hashtag che rivendica verità per la morte di Naro è diventato virale dopo gli avvenimenti.

Le iene La Vardera e Cappello aggrediti a calci e pugni

Ismaele La Vardera e Massimo Cappello stavano girando un servizio per il programma televisivo Le Iene.

Stavano trattando l'argomento dell'omicidio di Aldo Naro, un ragazzo di 25 anni di Palermo, ucciso nel 2015 davanti alla discoteca Goa (quartiere Zen). Il malcapitato, dopo una festa in maschera, era stato picchiato e aveva ricevuto numerosi calci in testa che l'hanno portato alla morte.

La Vardera ha però spiegato che all'interno di questo caso ci sono molte stranezze. Nonostante sia già stata condannata una persona per l'omicidio, al riguardo ci sono ancora molti punti oscuri, per questo le due iene erano andate in un teatro di Palermo, lì dove lavora una ragazza con cui avrebbero dovuto parlare. All'uscita del teatro, però, sono stati avvicinati proprio dal fidanzato di quest'ultima che ha iniziato a minacciarli.

Tutto sembrava potersi risolvere in fretta, quando l'uomo ha aggredito a calci e pugni i due. L'operatore Massimo Cappello ha ricevuto molti colpi ed è stato costretto ad andare in ospedale per accertamenti.

La Vardera dichiara: 'Non ci fermeranno'

Ismaele La Vardera, nonostante la giovane età, è già salito agli onori delle cronache per essere stato il protagonista del film de Le Iene “Il sindaco.

Italian politics for dummies. Candidandosi a sindaco, era riuscito a venire a conoscenza dei loschi accordi della politica durante le elezioni (anche con la mafia).

Ora, dopo questi eventi sull'omicidio Naro, La Vardera dichiara che non ha alcuna intenzione di arrendersi su questa nuova battaglia e che continuerà ad indagare sino a quando non uscirà la verità sulla morte del ragazzo.

Ha anche affermato che sporgerà denuncia per l'aggressione e per il tentato furto, dal momento che l'aggressore aveva tentato anche di portarsi via la telecamera e il girato. In queste ore, in conseguenza dei fatti, è diventato virale l'hashtag: #giustiziaperaldonaro.