Non hanno mai creduto alla versione ufficiale sulla morte di Marianna Greco, confermata all’epoca anche dal medico legale. I genitori, Francesco Greco e Maria Luisa Metrangolo, e la sorella gemella Giovanna sono sempre stati certi che non si trattasse di un caso di suicidio. La mattina del 30 novembre 2016 la 37enne, proprietaria di una tabaccheria a Lecce, fu ritrovata priva di vita, nel letto della sua abitazione di Novoli, a pochi chilometri dal capoluogo salentino. Secondo gli inquirenti la donna si era uccisa con quattro coltellate alla gola.

Ma in tutto questo tempo i familiari hanno continuato a fornire alla Procura numerosi atti e consulenze medico-legali, con il preciso scopo di far riaprire le indagini. Alla fine il sostituto procuratore Stefania Mininni ha disposto la riesumazione del corpo per consentire una nuova autopsia. Inoltre ha fatto notificare, come atto dovuto, un avviso di garanzia a Emanuele Montinaro, imprenditore 43enne e marito della vittima, con l’accusa di omicidio volontario.

Disposta una nuova autopsia sui resti di Marianna Greco

L’avviso di garanzia permetterà all'uomo di poter nominare dei propri consulenti, che avranno la facoltà di partecipare all'autopsia. L’imprenditore, che precedentemente era stato già indagato per istigazione al suicidio della moglie, si dichiara innocente, come ha avuto modo di spiegare direttamente ai magistrati nel corso di un interrogatorio.

Nei prossimi giorni sarà conferito l’incarico per i nuovi esami al professor Francesco Introna, docente dell’Università di Bari, ed al medico legale Roberto Vaglio. L’inchiesta è arrivata ad un punto di svolta solamente grazie al lavoro dei legali della famiglia Greco, che con i loro consulenti sono riusciti a trovare una serie di incongruenze, dubbi ed elementi poco chiari, puntualmente elencati nelle carte trasmesse in Procura.

Gli elementi che hanno fatto riaprire le indagini

Tanti sono i particolari che non quadrano. Innanzitutto nei loro documenti gli avvocati si soffermano sull’unghia spezzata della vittima e sui tre tagli alle dita della mano destra: potrebbero essere ferite conseguenti al tentativo di difendersi, nel corso della lotta disperata per sopravvivere ad un’aggressione.

Desta perplessità anche la posizione in cui il corpo è stato rinvenuto, coperto dal lenzuolo ed in diagonale rispetto al letto matrimoniale. Ma non basta: all’epoca gli esperti non avrebbero esaminato alcuni capelli biondi ritrovati sotto le unghie e vicino al collo della donna. Infine, secondo i legali della famiglia, qualcuno si sarebbe preoccupato di eliminare i messaggi telefonici e le mail di Marianna che, a quanto pare, stava vivendo un periodo particolarmente critico per il proprio matrimonio.