A Salerno, non troppo lontano da dove si sarebbe tenuto il comizio del ministro Salvini, era stato appeso uno striscione che criticava la Lega. A detta di alcuni testimoni, però, sarebbe intervenuta la Digos. Due agenti sarebbero entrati in casa della signora sul cui balcone campeggiava il cartello, e l'avrebbero costretta a rimuoverlo. Sempre a Salerno si è anche tenuto il curioso scontro tra il vicepremier e una ragazza che gli ha domandato: "Non siamo più terroni di me...?"
Lo striscione rimosso dai poliziotti dal balcone di casa di una donna
Matteo Salvini ha tenuto un comizio a Salerno che si è caratterizzato per una serie di eventi molto particolari, sia prima sia dopo.
Innanzitutto, non troppo lontano dalla piazza in cui il ministro avrebbe poi parlato, al balcone di una donna era stato appeso uno striscione con su scritto: "Questa Lega è una vergogna".
Secondo le testimonianze, a quel punto sarebbe avvenuto un fatto decisamente grave. Secondo Ennio Rivello (che aveva appunto chiesto il permesso alla signora per appendere lo striscione), due agenti della Digos sarebbero entrati in casa, avrebbero identificato i presenti e avrebbero fatto rimuovere la scritta, minacciando eventuali problemi con la giustizia.
Ubaldo Pagano, deputato dem, ha dichiarato che il fatto è grave, e che se si dimostrerà reale, i presunti funzionari della Digos saranno identificati dal Viminale.
Domanda a Salvini: 'Non siamo più terroni di me...?' e le sequestrano il cellulare
Al termine del comizio si è avuto invece un siparietto altrettanto particolare con una ragazza. Questo è però documentato dal telefono stesso di lei.
La ragazza si è avvicinata a Salvini e ha chiesto un selfie. In quel momento ha però domandato al ministro, con fare provocatorio: "Non siamo più terroni di me...?
". Il vicepremier ha reagito con fastidio, chiedendole di cancellare il video. A quel punto sono intervenute anche le forze dell'ordine, che hanno sequestrato il telefono in un primo momento, per poi restituirlo.
Emanuele Fiano, del Pd, ha dichiarato che si interverrà con un'interrogazione per capire chi possa dare a Salvini l'autorità di costringere la cancellazione di un video o di far sequestrare un telefono.
"Quale ipotesi di reato della ragazza ha fatto scattare i provvedimenti? Ci chiediamo se la legge sia ancora uguale per tutti".
Ad Avellino, in un'altra tappa elettorale del vicepremier, ci sono stati altrettanti problemi, ma che non vedono coinvolto Salvini in prima persona. Sembra infatti che un fan del ministro abbia cercato di picchiare una ragazza che stava contestando il leader leghista. L'uomo ha gridato: "Te ne devi andare, ti prendo a schiaffi". Il video, postato dal parlamentare Dem Davide Faraone, è finito sul web scatenando ulteriori polemiche.