Non è finita affatto bene per il 53enne di Ruffano che, nei mesi scorsi, era finito sotto indagine per i continui maltrattamenti alla sua ex moglie, la quale all'epoca dei fatti, avvenuti sin dal 2012, era anche incinta di un bambino, loro secondogenito. Secondo quanto riporta la stampa locale, il soggetto in questione è stato riconosciuto colpevole di un solo di caso di violenza nei confronti della consorte, che lo aveva denunciato per le continue molestie. L'uomo avrebbe picchiato ripetutamente la moglie, colpendola con schiaffi e pugni, alcuni dei quali sferrati in pieno volto.

La donna, in un caso, addirittura svenne.

Ex marito sotto processo

Per quanto commesso l'uomo ha rischiato seriamente diversi anni di galera, per la precisione tre anni e tre mesi. Tale pena, però, ieri è stata attenuata a un anno di reclusione, in quanto il giudice monocratico Marcello Rizzo lo ha riconosciuto colpevole di un solo episodio di violenza nei confronti della ex moglie, episodio che si sarebbe verificato il 20 febbraio del 2018, quando l'uomo si sarebbe introdotto nella sua automobile ad insaputa della vittima e poi l'avrebbe presa a schiaffi per tutto il tragitto verso Ruffano. La vittima, infatti, dopo le violenze, decise di trasferirsi a casa di un parente a Taurisano, un paesino dell'hinterland leccese.

Nonostante questo stratagemma studiato dalla donna le violenze sarebbero continuate: l'ex marito l'avrebbe seguita di continuo, praticamente stalkerizzandola. Il 53enne si appostava anche sotto casa della malcapitata, creandoli ovviamente un profondo stato di malessere fisico e psicologico e temeva anche che il loro figlio potesse avere conseguenze.

L'uomo non avrebbe avuto pietà della donna neanche quando quest'ultima era in dolce attesa, come già detto. Subito dopo l'episodio su descritto la donna si recò da carabinieri e denunciò quanto gli stava accadendo.

Sentenza ratificata ieri

Nella giornata di ieri, 11 giugno 2019, i giudici del Tribunale di Lecce hanno emesso il verdetto nei confronti dell'uomo, riconoscendolo colpevole, quindi, di un solo episodio.

Questo ovviamente non inficia minimamente il racconto della donna, che ha dichiarato più volte e con lucidità di essere stata picchiata brutalmente dal marito. Per il marito vige ancora il divieto di avvicinamento alla sua ex moglie, che partecipa al processo come parte civile insieme al suo avvocato David Alemanno. Adesso le motivazioni della sentenza di ieri saranno depositate entro 90 giorni, tempo dopo il quale si dovrebbero conoscere i motivi che hanno portato l'uomo ad essere condannato per un solo episodio. La signora non potrà mai dimenticare quanto gli è successo in questi anni: l'indagine e il processo comunque continueranno.