Il Friuli Venezia Giulia continua a tremare. Dopo le scosse registrate ieri, questa mattina all'alba, c'è stato un nuovo Terremoto di magnitudine 3,5 gradi della scala Richter. Non vi sarebbero danni a persone ed a edifici, ma la paura è forte: proprio queste zone, nel 1976, furono colpite dal terribile sisma del 1976.

La scossa avvertita anche in Austria

E' stato un risveglio brusco e difficile per la provincia di Udine. Questa mattina alle 6 e 12 minuti, i sismografi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) hanno rilevato una scossa di magnitudo compresa tra i 3,2 ed 3,7 di magnitudo ad un km a sud Tolmezzo (in provincia di Udine).

Poco più tardi, è stato precisato che la scossa, con ipocentro individuato ad 1 km di profondità era di 3,5 gradi Richter.

Il terremoto è stato sentito chiaramente in quasi tutto il Friuli - da Tarcento a San Giovanni al Natisone, da Reana a Treppo Grande, passando per Pavia di Udine, Tavagnacco, Cavazzo, Magnano, Castelnuovo del Friuli e Gemona - e non solo: la scossa è stato avvertita anche oltre confine, in Austria.

Ieri pomeriggio, venerdì 14 giugno, 3 minuti prima delle 16 la strumentazione della sala sismica INGV aveva registrato sempre in provincia di Udine, ad un km a nord dal centro abitato di Verzegnis, un altro evento sismico di magnitudo Mw 3.7.

La profondità, in quel caso, è stata di 5 km.

A quella prima scossa, avvertita distintamente in tutto l'Alto Friuli, ne erano seguite altre due: una alle 16.33 con magnitudo locale 0.9 ed una alle ore 18:13 di magnitudo locale 2.1.

Pochi giorni fa, invece, una scossa di magnitudo 3.1 era è stata segnalata nella vicina Ziri, in Slovenia, a 44 chilometri Est-Sud-Est dalla città di Drenchia.

Il terremoto del 1976

Come ha precisato lo stesso Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l'area friulana è protagonista di un raccorciamento di circa 2 mm/anno che può provocare dei terremoti di tipo compressivo (ossia caratterizzato da compressioni generate da onde longitudinali che fanno oscillare particelle di roccia nella stessa direzione di propagazione dell'onda).

La ripresa dell'attività sismica, nel distretto delle Alpi Giulie, però, sta preoccupando non poco la popolazione. Proprio la stessa area, infatti, fu devastata dal terremoto avvenuto la sera del 6 maggio 1976.

Il sisma, caratterizzato da una magnitudo di 6.5 punti sulla scala Richter ha avuto come epicentro Lessi, piccola località tra gli abitati di Gemona e Artegna (in provincia di Udine). La scossa venne avvertita in tutto il Nord Italia e provocò circa 990 morti. Quarantacinque comuni (tra cui Gemona, Venzone, Pinzano al Tagliamento, Forgaria nel Friuli e Osoppo) furono letteralmente rasi al suolo.