Sono tanti, più del previsto, i misteri che porta con sé il caso di Torvaianica. Un giallo che col passare delle ore, anziché sbrogliarsi, pare complicarsi: tra le ipotesi possibili, spunta una terza persona che potrebbe essere stata a bordo della Ford Fiesta grigia data alle fiamme venerdì mattina 14 giugno in un campo abbandonato di via San Pancrazio, strada al confine tra la località balneare alle porte di Roma e Pomezia.
A bordo c'erano Maria Corazza di 46 anni, (da vent'anni in coppia con Maurizio Di Natale, hanno una figlia di 14 anni) e Domenico Raco, 39 anni, amico di famiglia.
I due sono rimasti orribilmente carbonizzati nel rogo. l corpi, posizionati su sedili opposti, erano sull'anteriore quello dell'uomo, sul posteriore quello della donna. Il sedile lato guida era aperto, come se qualcuno fosse sceso. Sono stati uccisi prima che l'auto esplodesse, o sono stati bruciati vivi? L'autopsia sui poveri resti, prevista per domani al Policlinico di Tor Vergata, chiarirà molti punti oscuri. Intanto, il compagno della donna sembra avere un alibi di ferro.
La giornata di venerdì 14 giugno
Venerdì mattina Maria che lavorava in un'impresa di pulizie a Santa Palomba, è uscita alle otto in punto con Di Natale, carrozziere e rivenditore di vernici per auto, per accompagnare la figlia a scuola: doveva sostenere la prova d'esame di terza media.
Poi i due si sono salutati. Di Natale è stato sentito come persona informata dei fatti per circa 12 ore dai carabinieri, alla presenza del pm di Velletri: i suoi spostamenti, compiuti tra le 8 e 15 e le 8 e 55, orario in cui Maria era in auto con Domenico, sono stati confermati da tre persone, due colleghi e un cliente. Era in viaggio per Frosinone, dove aveva un appuntamento di lavoro, quando è stato avvisato del tragico rogo.
I militari del gruppo di Frascati e della compagnia di Pomezia, hanno interrogato già una quarantina di persone tra familiari, amici e conoscenti. Al momento non c'è nessun fermo.
Domenico Raco, detto 'Mimmo il calabrese', ex guardia giurata, elettricista e pasticciere, single, sarebbe stato solo un amico di famiglia: Maria, che la sera prima si era fatta prestare la Ford Fiesta da sua madre, sarebbe andata a prenderlo a Pomezia forse una ventina di minuti prima dell'incendio, e a quel punto lui si sarebbe messo alla guida.
L'auto a fuoco in via di san Pancrazio è stata notata alle 8:38 da alcuni residenti delle poche villette della zona che hanno chiamato i soccorsi. E i vigili del fuoco, spento l'incendio, hanno fatto la scoperta. I due sarebbero stati insieme per andare a prendere un caffé, fatto di cui il compagno della donna sarebbe stato a conoscenza trattandosi di un'amicizia alla luce del sole. Ma perché l'auto si trovava lì, in un posto comunque fuori mano? E cosa ci facevano seduti distanti? Sono domande a cui gli investigatori stanno cercando di dare risposte.
Piste investigative
Cosa può essere accaduto? Gli inquirenti stanno cercando di trovare i dovuti riscontri a più ipotesi investigative. Potrebbe essersi trattato di un omicidio suicidio, scaturito da una gelosia morbosa nell'ambito di una relazione clandestina, oppure per avances rifiutate, culminate in uno scenario per quanto assurdo ancora non del tutto scartato.
O di duplice omicidio passionale: gli investigatori stanno scavando nella vita di Raco e nel rapporto della coppia Corazza-Di Natale. Qualcuno, scoprendo una relazione segreta, ha voluto 'punirli'? Una terza persona salita a bordo, li ha uccisi per poi dare fuoco al veicolo? O si è trattato di un regolamento di conti? I carabinieri del nucleo investigativo di Frascati avevano escluso l'ipotesi del delitto legato alla criminalità essendo le vittime incensurate. La possibilità era stata esplorata per via dell'origine calabrese di Raco e perché, giusto dieci giorni fa, un'operazione dei Ros coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia ha portato all’arresto di 31 persone appartenenti al clan Fragalà.
Raco ha fatto un torto a qualcuno del clan? In questo caso, Maria sarebbe stata vittima di un agguato a sua insaputa. Inquieta l'ultimo post sulla pagina Facebook di Raco: una lapide e la scritta: "Qui giace l'amore che lega anche dopo la morte".
Chat telefoniche al vaglio degli inquirenti
Gli investigatori, coordinati dalla procura di Velletri, stanno passando al setaccio le chat registrate sui telefoni di Maria e Domenico rinvenuti sulla scena del crimine. Alle chat telefoniche della famiglia Corazza, partecipava anche Raco che venerdì avrebbe dato il buongiorno. Il suo ultimo collegamento è alle 8 e 28. Fondamentale è la verifica degli ultimi messaggi che hanno inviato entrambi poco prima di morire. L'ultimo sms è stato inviato da Maria otto minuti prima del rogo.