C'è grande attenzione mediatica attorno alla vicenda che sta facendo da contorno alla drammatica uccisione del carabiniere Mario Cerciello Rega. Il tragico destino del vice brigadiere campano è diventato il pretesto per una polemica sulla nazionalità degli esecutori prima e adesso continua a restare sulle prime pagine per via di una foto che è diventata virale a partire da sabato sera. Uno dei due americani coinvolti nella vicenda, il giovanissimo Natale-Hjorth, è ritratto in una caserma dei Carabinieri bendato, con il capo chino e le mani legate.

Sulla vicenda ha scelto di esprimersi il filosofo Diego Fusaro che ha gettato ombre sullo scatto, manifestando l'idea che potrebbe trattarsi di una messa in scena finalizzata a rendere meno dure le prospettive dei due accusati arrivando addirittura all'estradizione.

Quello bendato non è il reo confesso dell'omicidio

Natale-Hjorth non è colui che ha confessato l'omicidio di Mario Cerciello Rega, Questo, però, non cambia il suo destino, da indagato per responsabilità sulla vicenda. Per lui presto scatterà un processo e più di un parere autorevole, come quello di Enrico Mentana, ha messo in evidenza come lo scatto diffuso nelle ultime ore rappresenti un fatto sufficiente ad alterare quello che sarebbe dovuto essere la normale procedura processuale.

L'Arma dei Carabinieri ha già ammesso che si tratta di un episodio gravissimo e che è stata già avviata un'inchiesta per determinare cosa sia realmente accaduto.

Fusaro vede ombre sulla vicenda

Tra coloro che si sono espressi sulla vicenda c'è stato il filosofo Diego Fusaro che lo ha fatto attraverso il sito personale. Il suo intervento di poche righe si è aperto con una premessa in cui ha voluto sottolineare il rispetto che nutre sia nei confronti di chi lavora per lo Stato che per chi serve l'Arma dei Carabinieri.

Un presupposto dal quale è partito per esprimere un pensiero in cui ha manifestato il proprio rifiuto a credere che qualcuno, tra i militari, possa essersi reso protagonista di "un gesto - scrive - tanto grave e, sotto ogni profilo, inaccettabile".

Fusaro si pone perciò una serie di interrogativi rispetto a chi avrebbe scattato questa foto e messa in circolo.

A quel punto, senza ricorrere a giri di parole, ha espresso in maniera diretta i suoi sospetti. Ha parlato infatti della possibilità che si possa trattare di un un qualcosa che lui stesso definisce "messa in scena gestita da qualcuno per favorire l'estradizione del delinquente a stelle e strisce". Un orizzonte espresso con il punto interrogativo poiché il suo al momento resta un dubbio che, però, appare piuttosto tendenzioso. Poi arriva la frecciata agli Stati Uniti d'America. "I padroni del mondo non accettano di essere giudicati". La chiosa, invece, è arrivata con un altro interrogativo sibillino: "vi sovviene qualcosa se dico tragedia del Cermis?'

Fusaro a quel punto anticipa quello che, secondo lui, potrebbe esere il futuro della vicenda.

"L'assassino americano - afferma - sarà estradato in America per evitare incidenti diplomatici, dato che qualcuno l'ha penosamente bendato".

La conclusione risulta piuttosto polemica. "L'Italia - tuona Fusaro - è una colonia di Washington".