Il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega è stato ucciso da Elder Finnegan Lee e Gabriel Christian Natale Hjorth, due giovani turisti californiani. I ragazzi, di 19 e di 18 anni, accusati di omicidio aggravato in concorso hanno confessato, ma ieri, davanti al gip Chiara Gallo e al pm Maria Sabina Calabretta, non hanno praticamente detto nulla. E tanti sono ancora i misteri da chiarire.

La convalida del fermo

Elder Finnegan Lee e Gabriel Christian Natale Hjorth, sono stati rintracciati dagli uomini del Nucleo Investigativo di Roma in una stanza dell'hotel LeMeridien Visconti, quartiere Prati; i due, accusati di aver ucciso il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.

erano già pronti a raggiungere l'aeroporto di Fiumicino e fare ritorno in California. All'interno della camera - dietro un pannello del soffitto - gli inquirenti hanno rinvenuto, ancora macchiato di sangue, il grosso coltello utilizzato e i vestiti indossati la notte dell'aggressione.

I due turisti di San Francisco, venerdì sera, sono stati tradotti in caserma e sono stati ascoltati a lungo dai carabinieri; davanti alle prove schiaccianti i due amici hanno ammesso le loro responsabilità. Lee Elder Finnegan, dopo aver spiegato di aver accoltellato il vicebrigadiere Cerciello Rega si è limitato a dire "Avevo paura di essere ingannato ancora una volta, non credevo che fosse un carabiniere". il ragazzo, assistito dal suo legale, l'avvocato Francesco Codini, durante l'interrogatorio di garanzia, di fronte al gip ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.

Gabriel Natale Hjorth, invece, si è limitato a rimandare a quanto detto al momento dell'arresto.

Accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura di Roma, il gip Chiara Gallo e il pm Maria Sabina Calabretta, hanno quindi provveduto a convalidare il fermo. Ad entrambi è stato contestato l’omicidio e la tentata estorsione.

Tanti punti oscuri

Ad ormai quattro giorni dal delitto del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, 35 anni, rimangono da chiarire ancora diversi punti oscuri. Di certo, finora si sa che i due ventenni americani, giovedì sera, hanno lasciato la loro stanza d'hotel per cercare della droga. "Gabe"e Elder, dopo essersi tuffati nella movida di Trastevere, hanno incontrato Sergio Brugiatelli, 45 anni, incensurato (almeno formalmente), ma noto - anche alle forze dell'ordine - per essere un mediatore tra clienti e spacciatori.

L'uomo ha accompagnato i due americani dai pusher (un nordafricano ed un giovane con un cappello) per acquistare della cocaina. I racconti delle persone coinvolte, però, secondo quanto ricostruito finora, divergerebbero in più punti. Probabilmente ai ragazzi, in cambio di 80 euro, è stata data della semplice aspirina sbriciolata. Elder, che a "garanzia dell'affare" ha con sé lo zainetto degli spacciatori (contenente solo i documenti e il telefono di Brugiatelli) nella confusione generale, non lo restituisce. Quindi, quando il quarantenne se ne è reso conto, ha telefonato sul proprio numero di cellulare per farselo restituire; i due ragazzi, a quel punto, si erano già accorti di essere stati imbrogliati e gli hanno proposto un accordo: il borsello in cambio di un grammo di coca e 100 euro.

Brugiatelli, però, per tutelarsi, ha avvertito i carabinieri. Ci si domanda, però, se non abbia valutato la possibilità di finire a sua volta nei guai. A quanto pare, non ha chiamato il 112 , ma si è rivolto ad una pattuglia nei pressi di Piazza Mastai (che, ricordiamo, è di competenza della caserma Monteverde). Il luogo dell'appuntamento non è lontano da San Pietro e, per recuperare la refurtiva, si sono attivati il vicebrigadiere Cerciello ed il collega Andrea Varriale della caserma Farnese. Non si esclude che siano andati loro non solo perché erano la pattuglia in borghese più vicino, ma anche per proteggere Brugiatelli (informatore occasionale).

Non è chiaro come mai, non essendoci pattuglie di copertura nelle vicinanze, i carabinieri abbiano deciso di intervenire comunque, Ma non solo.

Varriale ha affermato che lui e il collega si sono qualificati immediatamente come carabinieri, ma gli indagati - fin da subito - hanno sostenuto il contrario. Anzi, hanno aggiunto che non vedendo arrivare Brugiatelli hanno pensato ad un nuova trappola e, per questo, si sono spaventati. Elder, sotto l'effetto di Xanax, alcol e droghe, a quel punto ha estratto il coltello e si è avventato sul giovane carabiniere con una violenza inaudita. Il perché si sia accanito in quel modo, forse, non troverà mai risposta.