Si è inventata tutto la 15enne di Bolzano che, lo scorso maggio, aveva denunciato di essere stata violentata da due giovani migranti di colore, probabilmente nigeriani. La ragazzina ha raccontato di averlo fatto solo per attirare l'attenzione del suo fidanzatino. La sconcertante rivelazione è stata diffusa nelle scorse ore dalla Procura altoatesina. Due mesi fa, la notizia dello stupro - avvenuto secondo il racconto della studentessa in pieno giorno - aveva suscitato grande clamore mediatico.

La denuncia della 15enne

Lunedì 6 maggio, una quindicenne aveva denunciato di essere stata aggredita e violentata da due giovani di colore, poco più che ventenni.

La ragazza, in lacrime aveva raccontato agli inquirenti che, mentre tornava da scuola in bicicletta, all'altezza del "ponte giallo" lungo la ciclabile che costeggia il torrente Talvera (nei pressi dello stadio Druso e dell'Accademia europea) due uomini, forse nigeriani le si erano avvicinati e, dopo averle rivolto degli apprezzamenti, l'avevano strattonata e portata a forza tra la fitta vegetazione. Lì, poi, sempre secondo la giovane, avevano abusato di lei e l'avevano lasciata priva di conoscenza. L'adolescente, in Questura a Bolzano, aveva poi riferito di essersi trascinata fino al sentiero e di aver chiesto aiuto ad alcuni passanti.

La notizia della violenza aveva suscitato lo sdegno e la rabbia degli abitanti (che avevano anche organizzato un sit-in di protesta): solo due anni prima, nella stessa zona, si era verificato un episodio simile; due donne avevano denunciato di essere state aggredite sessualmente sotto il Ponte Roma da un giovane straniero.

Il ragazzo, minorenne, era stato poi individuato ed arrestato.

'Volevo solo attirare l'attenzione'

La ragazza non aveva saputo fornire un identikit agli inquirenti, ma le indagini - coordinate dal dirigente Giuseppe Tricarico - erano state avviate immediatamente. Gli agenti erano riusciti ad isolare alcune tracce di Dna ed avevano fermato due sbandati senza fissa dimora di origine nord africana.

I due sospettati, di 22 e 27 anni, però erano stati rilasciati dopo poche ore.

Oggi, a distanza di due mesi, la Procura di Bolzano ha annunciato la chiusura delle indagini e ha reso pubblico lo sconcertante retroscena. Nel corso degli accertamenti, infatti, la quindicenne (sostenuta fin dal primo giorno da una psicologa) ha dichiarato spontaneamente al pubblico ministero di aver rilasciato “una dichiarazione non veritiera".

La studentessa, come lei stessa ha confessato, si è inventata tutto solo per attirare l'attenzione del fidanzatino.

Le sue dichiarazioni hanno trovato riscontro nel corso delle indagini effettuate dalla polizia scientifica.