Doveva essere un incontro utile per stemperare le tensioni di coppia che stavano logorando il loro rapporto. Trascorrendo alcune ore insieme, pensavano di risolvere i problemi sorti, dovuti principalmente alla gelosia.

Cinzia Fusi, 34enne di Cologna, frazione di Berra, in provincia di Ferrara, aveva acconsentito di passare un po’ di tempo con il compagno, Saverio Cervellati, di 18 anni più grande, che era anche il suo datore di lavoro. Così si erano dati appuntamento verso le otto di mattina, davanti al supermercato di casalinghi di proprietà dell’uomo a Copparo, sempre nel Ferrarese, suo paese d’origine.

Dopo un po’ la coppia si è diretta verso il garage che si trova all’ingresso dell’azienda. Tuttavia, col passare dei minuti, i due hanno ricominciato a litigare per l’ennesima volta. Il 52enne avrebbe continuato per tutto il tempo a rivolgerle domande incalzanti sulle sue frequentazioni. A nulla sono valse le rassicurazioni della compagna: il clima si è fatto rapidamente infuocato, finché Cervellati non ha iniziato a strattonare la sua convivente, urlandole anche contro. Poi, ad un certo punto, è arrivata, del tutto inattesa, la tragedia: l’uomo ha afferrato il primo oggetto che ha trovato a portata di mano, una mazza di legno recuperata nella cantina, ed ha iniziato a colpire alla testa la sua vittima.

L’inutile corsa in ospedale nel tentativo di salvare Cinzia

Cinzia Fusi, è caduta per terra, completamente tramortita dai colpi ricevuti. Quando i carabinieri, allertati da una chiamata, sono entrati nell’azienda di Saverio in via Primicello la situazione è parsa già molto grave: la donna era in gravi condizioni, avendo già perso molto sangue, mentre il suo compagno la vegliava con le mani in testa, sconvolto per ciò che aveva appena fatto.

La 34enne è arrivata all’ospedale di Cona ormai in coma: i medici hanno provato a fare di tutto per salvarla, ma le profonde ferite causate dall’aggressore non le hanno lasciato scampo. Quando Cinzia è morta, dopo diverse ore, il suo assassino si trovava da ore in caserma, dove il pm Fabrizio Valloni lo stava interrogando su quanto accaduto.

Dopo pochi minuti era arrivata la piena confessione di Cervellati, che ripercorre quanto accaduto a Copparo.

Una relazione consumata ‘alla luce del sole’

Dopo i primi interrogatori, i militari dell’Arma hanno arrestato in flagranza l’imprenditore, con l’accusa di omicidio volontario e l’hanno condotto presso il carcere di Ferrara. Recuperato anche il bastone usato come arma del delitto; sono state ascoltate anche molte persone informate sui fatti. Non ci sarebbero molti dubbi sul movente passionale: tutto è partito dalla gelosia di Cervellati. A quanto pare non ci sarebbero mai state avvisaglie di quello che poi è successo: l’uomo non sarebbe stato mai denunciato per atti di violenza, né si ricordano altri brutti episodi in tutto il periodo in cui la coppia ha vissuto la propria relazione alla luce del sole.