Proseguono gli episodi di violenza all'interno delle Case Circondariali siciliane e si aggiungono alla già lunga serie di eventi gravi accaduti in questi mesi. L'ultimo si è verificato la scorsa settimana all'interno della Casa Circondariale "Gazzi" di Messina, dove un poliziotto penitenziario è stato aggredito e colpito al volto da una caffettiera lanciata da un detenuto, mentre un altro tentava di incendiare la sua cella barricandovisi dentro.

L'intervento di Algozzino (Uilpa)

A rendere noto quanto accaduto, Armando Algozzino, Commissario nazionale della Uilpa Polizia Penitenziaria, che, ancora una volta, sottolinea e ribadisce "le condizioni di pesante disagio che caratterizzano i lavoratori impiegati nel comparto sul territorio messinese causate principalmente dalla persistente carenza di organico".

Secondo quanto riferito dall'esponente sindacale Algozzino, il detenuto di Messina accusato di aver colpito l'agente penitenziario avrebbe opposto resistenza alla precisa richiesta degli agenti di rientrare in cella e, con estrema aggressività, ha aggredito l'agente in servizio.

Lo stesso Algozzino, ha poi affermato che "per l'ennesima volta, il peggio è stato scongiurato grazie all'altissima professionalità degli agenti intervenuti con prontezza e destrezza per sventare un altro atto gravissimo dopo quello accaduto un anno fa, quando una detenuta fu in procinto di togliersi la vita all'interno del reparto femminile della struttura e venne subito bloccata dal personale in servizio".

Inoltre, i detenuti colpevoli dell'azione perpetrata ai danni degli agenti penitenziari, sono stati allontanati dalla sezione.

Ancora una volta, quanto accaduto negli ultimi mesi in Sicilia e, in generale, nel Mezzogiorno, ha concluso Algozzino, impone "una sempre più attenta riflessione sullo stato in cui versano gli istituti penitenziari del Sud Italia, compresi quelli cge ospitano detenuti mimorenni: situazione che, inevitabilmente, preannuncia un autunno impegnativo".

La dedizione, lo spirito di abnegazione, il senso del dovere e l'impegno dimostrati dal personale penitenziario non sono evidentemente sufficienti a garantire la sicurezza e a far fronte ad un collasso sempre più evidente.

A parziale risoluzione della problematica, Algozzino avanza, ancora una volta, la proposta di inasprimento delle pene per quei detenuti che aggrediscono gli agenti, ma anche per quelli che evadono o tentano di evadere dal carcere in cui stanno scontando la propria pena: richieste già espresse in precedenza dal sindacalista in occasione degli episodi verificatisi nei mesi scorsi a Catania e in altre città siciliane.