Poche ore fa, precisamente alle 00:01 di questa notte, 18 agosto 2019, una scossa di magnitudo 3.6 della scala Richter è stata registrata al nord Italia, nella zona dell'Appennino centro-settentrionale. In particolare, ad essere colpito, è stato il settore tosco-emiliano, fra le province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze. Il sisma, conseguente al terremoto di magnitudo 3.7 della scala Richter, avvenuto poche ore fa - precisamente alle ore 18:52 - è stato avvertito dalla popolazione da Rimini a Firenze. L'epicentro, dalle prime stime elaborate dalla Sala Sismica di Roma-Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), è stato individuato sempre nel comune di Premilcuore, in provincia di Forlì-Cesena, mentre l'ipocentro risulta essere, ancora una, molto superficiale, ad appena 7 chilometri di profondità.

Non risultano danni a persone o cose.

Il terremoto avvenuto stanotte è parte di uno sciame sismico che si è attivato sull'Appennino Settentrionale

La scossa di Terremoto avvenuta poco dopo lo scoccare della mezzanotte di oggi è parte di uno sciame sismico cominciato ieri pomeriggio con una scossa leggerissima e proseguito poi nella sera, culminando con l'evento principale di magnitudo 3.7 della scala Richter, avvenuto alle ore 18:52. Successivamente, numerose scosse di assestamento, una dozzina comprese fra magnitudo 0.8 e 2.9, hanno interessato i comuni di Premilcuore e Santa Sofia.

Quando sembrava che lo sciame si stesse attenuando, una nuova scossa di magnitudo 3.6 è stata registrata alle 00:01 di questa notte, cui hanno fatto seguito altre 6 scosse comprese fra magnitudo 0.6 e 1.9, sempre negli stessi comuni.

Tutti gli eventi sismici hanno avuto un ipocentro compreso fra i 6 e i 9 chilometri di profondità.

Terremoto e sciame sismico in una zona a rischio sismico medio, come dimostra il terremoto di Santa Sofia del 10 novembre 1918

Il terremoto di questa notte e lo sciame sismico in cui l'evento si inserisce è avvenuto in un'area a rischio sismico medio, cioè dove terremoti forti sono possibili.

Ne è la testimonianza il violento sisma del 10 novembre 1918 che interessò l'Appennino forlivese, provocando danni fino al IX grado della scala Mercalli in diversi centri abitati fra le province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze. In particolare furono danneggiati i borghi di Santa Sofia, Bagno di Romagna, Premilcuore e altri comuni vicini.

Vi furono anche delle vittime, stimate in alcune decine, senza un resoconto più preciso in merito. Numerose decine di feriti, per non parlare delle migliaia di sfollati a seguito della scossa di magnitudo 5.9 che rase al suolo moltissime abitazioni.