Era considerata da tutti come “la donna più veloce del mondo”; ma questa sua continua ricerca di un limite da oltrepassare al volante di un’automobile le è costata la vita. La pilota Jessi Combs è morta a soli 39 anni mentre si trovava nel deserto di Alvord, nell’Oregon.

La sua fama aveva oltrepassato i confini degli Stati Uniti quando, nel 2013, era riuscita a stabilire un record di velocità, viaggiando fino a 640 chilometri all’ora. Dopo alcuni anni si era decisa a fare un ulteriore tentativo per migliorare questo primato. Ma, proprio mentre stava provando la North American Eagle, una particolare vettura fornita di un motore a reazione di oltre 45.500 cavalli e lunga ben 17 metri, ha perso la vita in un incidente.

La notizia è stata diffusa dallo sceriffo di Harney, la contea in cui si stavano svolgendo le prove, all’interno del letto di un lago, ormai prosciugato. Al momento la dinamica dei fatti resta sconosciuta, così come le cause della tragedia, che saranno oggetto di un’inchiesta specifica.

Il tentativo di battere ogni record di velocità

Il record di Jessi non era mai stato riconosciuto ufficialmente, a causa di un particolare problema meccanico del veicolo utilizzato nel 2013. Ma di fatto la pilota era riuscita ad infrangere un primato che non era stato scalfito in 48 anni, da quando Lee Breedlove aveva raggiunto i 495 chilometri all’ora. Inoltre la Combs voleva battere un altro risultato strabiliante: quello della stunt-woman Kitty O’Neil, che nel 1976 – sempre nel deserto di Alvord – era riuscita a toccare gli 825 chilometri orari, utilizzando però un mezzo speciale a tre ruote.

Per raggiungere questi importanti obiettivi Jessi era tornata a prepararsi sulla sua particolare automobile a reazione nel 2018: ma evidentemente, nel corso delle estenuanti prove a cui si sottoponeva da mesi, qualcosa non deve aver funzionato come previsto.

Dalle piste automobilistiche agli studi televisivi

Jessi aveva cominciato la propria carriera da pilota dopo la laurea al Wyoming Technical College, con una tesi che affrontava le metodologie di fabbricazione automobilistica.

Da allora aveva esordito in varie gare, diventando anche costruttrice delle vetture che guidava.

Di bell’aspetto, bionda e con gli occhi azzurri, sempre sorridente, era stata chiamata in televisione come ospite, esperta ed infine conduttrice di numerose trasmissioni che si occupavano di motori come “Overhaulin” ed il reality show "Xtreme off-road 4x4", presentato dal 2005 al 2009.

Lo stesso anno, dopo aver subito un incidente alla spina dorsale urtando violentemente contro un macchinario, aveva condotto “MythBusters”. I famigliari di Jessi hanno ricordato in un messaggio quanto fosse amata dai fan che ormai la seguivano da anni, per via della stessa passione per il mondo delle auto e di un comune spirito di avventura.