Prima una mandibola, poi un femore: sono emersi dalla spiaggia libera dell'isola di Albarella che si trova nel Parco del delta del Po, tra Chioggia e Comacchio, nel comune di Rosolina, in provincia di Rovigo.

I resti sembrerebbero umani e potrebbero essere quelli di Isabella Noventa, la segretaria di 55 anni scomparsa la notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016 a Padova. Tre persone, i fratelli Freddy e Debora Sorgato, e l'ex tabaccaia Manuela Cacco, sono state condannate per il suo omicidio.

Finora il corpo della donna non è mai stato trovato, ma la macabra scoperta di questi ultimi giorni potrebbe fornire la soluzione a questo mistero.

Resti ossei, duplice scoperta in spiaggia

Sabato scorso la spiaggia di Albarella, nel Comune di Rovigo, ha restituito una mandibola: la scoperta è stata fatta da due bagnanti che subito hanno lanciato l'allarme. Il giorno dopo è stato trovato un frammento che potrebbe essere di un femore. In questo caso se ne sono accorti dei turisti. Stando ai primi accertamenti, potrebbe trattarsi di due resti che apparterrebbero ad uno stesso scheletro.

In entrambe le occasioni sono stati allertati i carabinieri di Adria che si sono recati sul posto per effettuare i primi controlli, dopodiché i militari hanno sequestrato le ossa, mettendole a disposizione dell'autorità giudiziaria. È probabile che i frammenti ossei siano stati portati a riva dalle correnti marine e che siano stati smossi dalla sabbia per opera dei trattori che quotidianamente puliscono la spiaggia.

Il sostituto procuratore di Rovigo, Sabrina Duò, che coordina le indagini, ha incaricato il medico legale di Ferrara, Lorenzo Marinelli, di verificare per il prossimo 6 settembre se si tratti o meno di ossa umane, perché al momento non si può escludere nulla. Sarà estratto il Dna da entrambi i frammenti, e subito dopo verrà inserito nelle banche dati dei dispersi.

I ritrovamenti sono oggetto d'interesse della procura di Padova che ha chiesto a quella di Rovigo di effettuare degli accertamenti per verificare se il codice genetico possa corrispondere con quello di Isabella Noventa, la donna scomparsa e uccisa la notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016. Il suo corpo non è mai stato trovato: finora resta uno dei casi più sconvolgenti di Cronaca Nera degli ultimi anni.

Caso Noventa tra confessioni e ritrattazioni

Le ricerche del corpo di Isabella Noventa sono state condotte dappertutto, anche lungo il fiume Brenta che sfocia nel mare Adriatico. Il reo confesso Freddy Sorgato, autotrasportatore amante del ballo, aveva raccontato agli inquirenti di aver messo il corpo in un sacco dell'immondizia dopo aver compiuto il delitto e di averlo riempito di sassi per evitare che riaffiorasse, per poi gettarlo nelle acque del Brenta poco lontano da casa sua a Noventa Padovana, in provincia di Padova. Ma le ricerche non hanno mai portato a nulla.

Le condanne di primo grado a 30 anni di reclusione per i fratelli Freddy e Debora Sorgato, a 16 anni e 10 mesi per favoreggiamento all'ex amante di lui, Manuela Cacco, sono state confermate il 9 ottobre 2018 in Corte d'Assise d'Appello.

La Corte ha stabilito che i tre avrebbero attirato la donna in una trappola per ucciderla.

"Dica dov'è il corpo di mia sorella": più volte il fratello Paolo e l'anziana madre di Isabella hanno lanciato appelli disperati a Freddy e a sua mamma per chiedere la restituzione del corpo della propria congiunta, e dare così alla famiglia la possibilità di piangere sui poveri resti e di portare un fiore su una tomba.

L'uomo ha sostenuto di aver ucciso Isabella per uno "sbaglio" durante un rapporto intimo estremo. Ma, nel corso delle indagini, sono emersi motivi di risentimento e gelosia da parte sua e della sorella: insieme avrebbero organizzato il delitto nella villetta di lui.

Nel corso del tempo, il reo-confesso ha ritrattato: recentemente ha sostenuto che la donna sarebbe viva, che sarebbe scappata per sfuggire ai debiti che sarebbero stati accumulati dalla sua famiglia.

Infine, dalla cella in cui è recluso, giorni fa ha scritto una lettera: ora si professa innocente e attribuisce tutta la colpa a Manuela Cacco, l'ex amante occasionale diventata la sua grande accusatrice che l'avrebbe incastrato. La donna, che lo aiutò a depistare le indagini indossando gli indumenti di Isabella per farsi riprendere mentre camminava a piedi nel centro di Padova, ha sempre detto di non avere mai saputo dove Freddy abbia occultato il corpo.

Che le ossa ritrovate siano quelle di Isabella Noventa è al momento solo un'ipotesi suggestiva; da qui la doverosa necessità di una verifica ufficiale. Certo, i resti della povera donna potrebbero essere finiti in mare e aver viaggiato anche per chilometri.

Se dalle analisi dovesse emergere un positivo riscontro scientifico, si tratterebbe di una svolta clamorosa nel caso. Se l'esito, invece, dovesse essere negativo, attiverà comunque la necessità di ulteriori riscontri con altri casi di scomparsa o delitti irrisolti nell'area.